PDL 5308
XIV LEGISLATURA
CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 5308
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PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa del deputato PECORARO SCANIO
Modifica all'articolo 449 del codice di procedura penale, concernente l'estensione del rito direttissimo ai reati in materia urbanistica
Presentata il 29 settembre 2004
Onorevoli Colleghi! - La pioggia di abusi edilizi che si è abbattuta sul nostro Paese, e in particolare sulle sue zone più preziose, causata dalla legge sul condono edilizio, rilancia la necessità di attrezzare il nostro sistema processuale con strumenti capaci di ottenere risultati apprezzabili sia sul piano della deterrenza che su quello della sanzione.
Oggi, come possono ben testimoniare tutti gli operatori della giustizia, il processo contro gli autori di abusi edilizi è lento e inefficace, e termina quasi sempre con una dichiarazione di prescrizione del reato. Questo fenomeno, unito a sanatorie e a condoni che caratterizzano la legislazione vigente in materia, rende la impunità del reo praticamente certa e spinge anche i meno sfacciati a profittare di una simile risposta dello Stato.
Qualcosa di semplice ed estremamente efficace si potrebbe fare subito. Il nostro processo penale prevede infatti un rito speciale estremamente efficiente, di una velocità supersonica e di grande effetto deterrente: il giudizio direttissimo. È un giudizio che si può applicare ai casi in cui l'indagine è particolarmente semplice ed è caratterizzato dal fatto che dopo un
input iniziale (denuncia, arresto, fermo), l'indagine viene condotta direttamente in aula e non all'interno della stanza di qualche sostituto procuratore. Il vantaggio è che la sentenza di prima grado si ottiene spesso entro 24 ore dal fatto.
In genere questo rito si applica ai cosiddetti «reati minori». Sarebbe opportuno ampliare anche ad altre tipologie di reato un simile gioiello di efficienza giudiziaria. Iniziare con gli abusi edilizi appare
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molto indicato. Ciò per un motivo assai semplice: l'abuso edilizio è di percezione immediata e non sono quasi mai utili indagini particolarmente complesse.
Al contrario, noi vediamo giacere per mesi processi che potrebbero essere risolti in poche battute. Tutto questo, facendo salve le inevitabili eccezioni e le legittime argomentazioni difensive. Adottare questa procedura, differenziando così anche la platea dei suoi destinatari, renderebbe un enorme servizio alla tutela dell'ambiente e darebbe ai cittadini la sensazione che la legge è uguale per tutti.
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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. Il comma 5 dell'articolo 449 del codice di procedura penale è sostituito dal seguente:
«5. Il pubblico ministero può, inoltre, procedere al giudizio direttissimo nei confronti della persona che nel corso dell'interrogatorio ha reso confessione e nei confronti di imputati di reati in materia urbanistica. L'imputato libero è citato a comparire a una udienza non successiva al quindicesimo giorno dalla iscrizione nel registro delle notizie di reato. L'imputato in stato di custodia cautelare per il fatto per cui si procede è presentato all'udienza entro il medesimo termine».