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CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 3888 |
1. È istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Consiglio per la lingua italiana (CLI).
1. Il CLI ha il compito di sovrintendere, nell'ambito degli orientamenti generali definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, alla tutela, alla promozione ed alla diffusione della lingua italiana in Italia e fuori dell'Italia, ed alla politica nei confronti delle lingue straniere.
2. Il CLI formula le sue proposte al Governo, indica le modalità d'intervento e dà il proprio parere sulle questioni inerenti all'italofonia, redigendo un rapporto annuale sullo stato della lingua italiana.
3. Il CLI si avvale, per lo svolgimento della sua opera, di comitati scientifici permanenti o scelti per i singoli progetti.
1. Il CLI è composto da:
a) il Presidente del Consiglio dei ministri, che lo presiede;
b) il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
c) il Ministro per i beni e le attività culturali;
d) un segretario con compiti di indirizzo, designato dal presidente;
e) due membri designati in rappresentanza dell'Accademia della Crusca e della Società Dante Alighieri;
f) un rappresentante del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE).
2. Ai componenti di cui al comma 1 possono aggiungersi non più di due membri designati in rappresentanza dei comitati scientifici costituiti nell'ambito dello stesso CLI.
1. Al CLI sono demandati i seguenti compiti:
a) rispondere all'esigenza di un modello di lingua in cui tutti possano riconoscersi, prestando particolare attenzione alle varianti regionali dell'italiano parlato;
b) valorizzare l'italiano nel mondo, promuoverne e svilupparne l'insegnamento anche in considerazione dell'importanza che la nostra lingua riveste nei Paesi mediterranei;
c) indicare, ed eventualmente coniare, espressioni linguistiche semplici, efficaci ed immediatamente comprensibili, da usare nelle amministrazioni pubbliche e private, formulando proposte operative per rendere sempre più agevole e rapida la comunicazione con i cittadini anche attraverso i nuovi strumenti informatici;
d) favorire l'uso della «buona lingua» e l'italofonia nelle scuole, nei media, nel commercio e nella pubblicità con iniziative e incentivi le cui modalità sono fissate dai Ministri competenti;
e) promuovere l'arricchimento della lingua con lo scopo primario di mettere a disposizione termini idonei ad esprimere tutte le nozioni del mondo attuale, assicurando la presenza dell'italiano nelle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
f) valorizzare i dialetti, che costituiscono un patrimonio storico del nostro Paese e delle zone che essi rappresentano, nell'ambito di tradizioni regionali genuinamente italiane;
g) promuovere l'insegnamento delle lingue straniere in chiave di diversità culturale, e non di ibridazione, allo scopo di acquisire le conoscenze interlinguistiche necessarie per lo sviluppo dell'Unione europea.
1. Nell'ambito del CLI operano appositi comitati scientifici, nominati dal Presidente del Consiglio dei ministri, con i seguenti compiti:
a) studio scientifico di tutte le questioni inerenti all'uso corretto dell'italiano;
b) elaborazione di una grammatica «ufficiale» della lingua italiana e compilazione di un «dizionario dell'uso» da aggiornare periodicamente.
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