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PDL 6126

XIV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 6126



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato CALZOLAIO

Disposizioni per la celebrazione del quarto centenario
della morte di Alberico Gentili

Presentata il 6 ottobre 2005


      

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Onorevoli Colleghi! - Alberico Gentili, grande giureconsulto e intellettuale umanista, nacque a San Ginesio nelle Marche il 14 gennaio 1552 e mori a Londra il 19 giugno 1608.
      Visse i primi anni nel suo comune e, dopo avere conseguito il dottorato in legge presso l'università di Perugia, diventò prima podestà di Ascoli e successivamente avvocato nel suo paese natale. Costretto all'esilio per cause di religione, riparò presso le Corti riformate dell'impero, dove venne apprezzato per l'alto ingegno e la profonda dottrina. Nel 1580 si stabilì definitivamente in Inghilterra, dove dal 1581 cominciò ad insegnare diritto civile all'università di Oxford. Sei anni più tardi fu nominato Regius Professor of Civil Law, cattedra istituita da Enrico VIII presso la stessa università. In questa veste svolse un importante ruolo di giurista e di ideologo sulle questioni emergenti di politica interna e internazionale nei regni di Elisabetta I Tudor e di Giacomo I Stuart. Dal 1605 fino alla morte svolse anche la funzione di avvocato dell'ambasciata di Spagna presso la Corte dell'ammiragliato.
      Le sue attività intellettuali e professionali ci vengono tramandate dalle 24 opere a stampa, la maggior parte delle quali testimonia la profondità e la modernità del suo pensiero, nonché da opere inedite manoscritte.
      Di esse la maggiore è probabilmente il De Iure Belli, pubblicata nel 1598. Considerata un «classico del diritto internazionale» per il suo ruolo basilare nella genesi della disciplina, emerge anche come un «classico» della letteratura storica, politica
 

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e giuridica del Rinascimento europeo. Le posizioni ideologiche di Gentili in fatto di tolleranza religiosa e di diversità culturale, il suo pragmatismo politico e la sua avversione a ogni forma di fondamentalismo ideologico costituiscono tutt'oggi materia e spunto di riflessione.
      La percezione circa la modernità del pensiero di Gentili fu colta immediatamente all'indomani della nascita della disciplina (cattedra) di diritto internazionale, tra fine Ottocento e inizio Novecento. Fu così che ad Alberico Gentili furono dedicate targhe ad Oxford e a Perugia, un busto al Pincio in Roma e una statua nel suo paese natale, inaugurata alla presenza di alte rappresentanze politiche, diplomatiche ed accademiche. Tra il 1921 e il 1933, inoltre, la Fondazione Carnegie for International Peace di Washington, nella Collana dei «Classics of International Law», curò la riedizione, con introduzione e traduzione in inglese, delle tre opere internazionalistiche di Gentili, l'Hispanica Advocationis libri duo (1921), il De Legationibus libri tres (1924), e il De Iure Belli libri tres (1933).
      Nel 1981 fu fondato in San Ginesio il Centro internazionale studi gentiliani, associazione scientifico-culturale deputata ad onorare la memoria e a promuovere gli studi su Gentili. Il Centro studi è iscritto nel Registro speciale previsto ai sensi della legge n. 7 del 1993 dalla regione Marche. La regione Marche stessa è socio effettivo del Centro studi, con decreto approvato all'unanimità dal consiglio regionale. La provincia di Macerata ha inserito le celebrazioni del quarto centenario 2008 tra gli eventi previsti dalle linee programmatiche di mandato.
      Il Centro internazionale studi gentiliani è inoltre legato da protocollo di intesa quinquennale, tacitamente rinnovabile, alla SIDI (Società italiana di diritto internazionale) e all'ISGI (Istituto di studi giuridici internazionali) del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) di Roma ed è anche membro effettivo dell'ECSL (European Centre for Space Law) dell'ESA (European Space Agency) di Parigi.
      La crescita dell'interesse generale verso Gentili è dovuta, tra le altre cose, alla grande attualità del suo pensiero in particolare riguardo a tematiche quali il rapporto religione-politica-diritto, le guerre di religione, le differenze di civiltà. In merito a tali problematiche il Gentili si pone alle origini del processo di secolarizzazione della giurisprudenza e della politica, emancipandole dalla teologia, dagli integralismi e dai fondamentalismi religiosi e culturali.
      Gentili rappresenta, dunque, un «bene» culturale - immateriale - di eccezionale importanza, il cui valore universale, legato ai temi della cosiddetta «civiltà giuridica», non riguarda solo il passato, cioè la fase della sua fondazione, ma alimenta di senso e ispirazione forte l'impegno odierno nella costruzione di una civiltà giuridica, all'altezza dei tempi e dei nostri valori migliori.
      È evidente l'importanza di rendere onore alla memoria di Gentili per il suo ruolo cruciale nella fondazione del diritto internazionale moderno e, più in generale, come classico della teoria politica e giuridica internazionale moderna, quale figura di grande intellettuale europeo. La sua vicenda è configurabile come la sintesi di una pluralità di figure e identità culturali, visto anche che raggiunge l'apice dei suoi successi professionali in Inghilterra. Gentili apparteneva alla cosiddetta «repubblica europea delle lettere», una situazione storica che verso la fine del Cinquecento si stava chiudendo e che oggi invece, nel quadro del processo di integrazione, si sta riaprendo alle prospettive di uno spazio politico e culturale unitario. In quanto grande intellettuale europeo, la figura di Gentili possiede dunque una valenza emblematica forte in relazione all'ideale di una più stretta Unione europea.
      Il Centro internazionale studi gentiliani, come in precedenza ricordato, da 25 anni è attento promotore della centralità della figura e dell'opera del Gentili e ha chiamato a collaborare illustri accademici italiani e stranieri e tutte le istituzioni locali. Procedono, in forma di joint venture, le collaborazioni con la law faculty
 

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dell'università di Oxford e con la law scool della NY University di New York, per la pubblicazione di opere gentiliane, per i convegni di studio, per le conferenze e le iniziative pubbliche volte a celebrare degnamente la grandezza condivisa di Alberico Gentili.
      La presente proposta di legge si prefigge di promuovere e di sostenere la celebrazione di Alberico Gentili nel quarto centenario della morte, in quanto occasione di straordinaria rilevanza nazionale e internazionale sul piano scientifico-culturale.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Ai fini della celebrazione nell'anno 2008 del quarto centenario della morte di Alberico Gentili è istituito un Comitato nazionale con il compito di coordinare le iniziative di cui al comma 3.
      2. Il Comitato di cui al comma 1 è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri, che lo presiede anche attraverso un suo delegato, dal Ministro per i beni e le attività culturali, dal direttore del Centro internazionale studi gentiliani, dal presidente della regione Marche, dal presidente della provincia di Macerata, nonché dal sindaco del comune di San Ginesio.
      3. Il Comitato di cui al comma 1 ha il compito di promuovere e diffondere, attraverso un adeguato programma di celebrazioni e di iniziative culturali, la figura e l'opera di Alberico Gentili, valorizzandone altresì i luoghi di vita e di studio per il ruolo cruciale da lui svolto nella fondazione del diritto internazionale moderno, e più in generale per il suo contributo quale grande intellettuale europeo.

Art. 2.

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, valutato in 800 mila euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, si provvede, quanto a 300 mila euro, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2005-2007, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali; quanto a 500 mila euro, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2005-2007,

 

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nell'ambito dell'unità previsionale di base di conto capitale «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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