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PDL 5945

XIV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 5945



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato PERROTTA

Disposizioni in materia di vendita dei farmaci
nei supermercati

Presentata il 27 giugno 2005


      

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Onorevoli Colleghi! - L'Italia è uno dei pochi Paesi d'Europa dove le farmacie sono a numero chiuso. Per diminuire la spesa farmaceutica e per incrementare la concorrenza in un settore chiuso e limitato nella struttura distributiva come quello farmaceutico sarebbe opportuno intervenire sulla liberalizzazione della distribuzione dei cosiddetti «farmaci non etici», o da banco e senza necessità di prescrizione medica, e dare ai supermercati la possibilità di vendere tali prodotti farmaceutici.
      Già oggi ci sono prodotti farmaceutici che si possono vendere senza ricetta medica, e anche direttamente al banco, e che potrebbero essere utilmente veicolati al pubblico, come appunto avviene in altri Paesi europei e negli USA per primi, dalla rete commerciale della moderna distribuzione, a tutto vantaggio della concorrenza e dei consumatori in termini di servizio e di prezzo.
      In riferimento al decreto-legge n. 87 del 2005, emanato a fine maggio con l'obiettivo di contenere la spesa farmaceutica in generale e, soprattutto, di favorire la riduzione del prezzo dei farmaci, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, pur valutando positivamente l'introduzione degli sconti, ha sottolineato che la limitazione dell'entità ammette, di fatto, un prezzo minimo del farmaco e che la possibilità di praticare gli sconti non assicura affatto che questi vengano praticati
 

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dalle farmacie. Ed è per questo che andrebbero adottate altre disposizioni che favoriscano sia la concorrenza tra farmaci, incentivando l'utilizzo dei farmaci generici e obbligando il medico a prescrivere solo il principio attivo, sia la concorrenza tra le farmacie. Per ottenere un simile risultato occorrerebbe liberalizzare la vendita dei farmaci da banco, consentendo il loro commercio anche presso i punti di vendita della grande distribuzione.
      Questo dei farmaci da banco il cui monopolio di vendita continua a essere detenuto dai farmacisti è un vero e proprio scandalo, perché l'unico dato di fatto è che consente ad alcuni prodotti molto diffusi, come per esempio l'aspirina, di avere prezzi proibitivi. Per questo accolgo, favorevolmente, la pronuncia autorevole in materia di distribuzione dei farmaci da banco della citata Autorità, che ha auspicato la distribuzione dei farmaci anche nei supermercati, e che non a caso ha visto una «levata di scudi» da parte dei detentori del potere monopolistico della distribuzione. Si tratta, a mio parere, di un'idea giusta, che porta competizione in un settore che ne ha disperatamente bisogno. Ampliare il raggio della distribuzione ai supermercati significa creare il contesto opportuno per una sostanziale diminuzione dei prezzi a tutto vantaggio del consumatore e del paziente. Inoltre, una soluzione simile a quelle summenzionata consentirebbe a tutte quelle persone che hanno le competenze e la professionalità per svolgere un'attività, quella del farmacista per l'appunto, ma che non hanno avuto la fortuna di ereditarne l'esercizio dal padre o di acquisirlo sposandosi, di accedere finalmente all'esercizio effettivo della professione. Che queste persone possano mettere la loro professionalità al servizio del consumatore lavorando nella grande distribuzione è una proposta di civiltà, che spero trovi eco e sostegno nel Paese.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Ai supermercati con un'area di vendita totale superiore a 1.500 metri quadrati non si applicano le disposizioni vigenti per il rilascio dell'autorizzazione relativa all'apertura di una farmacia basate sul rapporto di una farmacia per ogni 3.500 cittadini residenti.

Art. 2.

      1. L'autorizzazione ai supermercati per l'apertura di una farmacia ai sensi dell'articolo 1 è concessa, altresì, in deroga a ogni diversa disposizione stabilita dalla vigente normativa degli enti locali.


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