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PDL 5834

XIV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 5834



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato TANONI

Norme per incentivare e diffondere la pratica del gioco del golf

Presentata il 10 maggio 2005


      

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Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge mira a valorizzare e a diffondere il golf in Italia nella sua accezione di attività sportiva potenzialmente in grado di rappresentare un volano per lo sviluppo economico, turistico e occupazionale del nostro Paese attraverso politiche di sviluppo che facilitino la realizzazione di campi da golf aperti al pubblico, senza la necessità di acquisire una quota societaria o un'associazione annuale, accessibili anche ai disabili, in un'ottica di pubblico interesse e utilità, nonché la diffusione della pratica del golf nelle scuole.
      Il golf vanta il più alto numero di praticanti-tesserati al mondo, superiore nella cifra complessiva addirittura al calcio, con un numero di golfisti pari a 70 milioni.
      Emblematica è la cifra degli Stati Uniti con oltre 26 milioni di praticanti, cui segue il Regno Unito con quasi 5 milioni di praticanti.
      Anche nel resto d'Europa il golf è una delle discipline sportive più praticate. Solo per citare alcune cifre, in Germania i golfisti sono 700.000, 650.000 in Spagna, 450.000 in Svezia e soltanto 80.000 in Italia.
      Dati, questi, relativi ai soli tesserati alle varie federazioni nazionali il cui numero reale è valutabile in circa il doppio.
      Ciò significa che una porzione consistente di popolazione mondiale è legata, in maniera diretta o indiretta, al movimento golfistico che non vuol dire soltanto pratica della disciplina sportiva ma movimento turistico e indotto di proporzioni economiche considerevoli.
      Gli osservatori internazionali del golf legato al turismo hanno indicato per i prossimi cinque anni l'Italia e il Brasile
 

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come i Paesi con il più alto potenziale di sviluppo golfistico, in considerazione di un molteplice ordine di fattori.
      Elemento determinante appare per il nostro Paese la possibilità di fruire di strutture golfistiche per un arco di tempo molto ampio, che va dagli otto mesi per il nord Italia fino ai dodici mesi all'anno per il centro-sud.
      Ad esempio, nei Paesi anglofoni e scandinavi dove il golf è una disciplina largamente praticata, anche a livello scolastico, a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli è possibile giocare agevolmente solo dai due ai quattro mesi l'anno.
      Proprio in ragione delle privilegiate prospettive di utilizzo delle strutture golfistiche italiane rispetto al resto d'Europa, la pratica del golf può rappresentare uno straordinario volano per lo sviluppo turistico, occupazionale ed economico del nostro Paese.
      In un periodo, come quello attuale, di crisi dell'economia tradizionale, appare necessario riconvertire risorse e investire in un turismo di qualità che possa dare un positivo impulso imprenditoriale e occupazionale.
      Se si aggiunge il dato relativo ai flussi turistici legati al golf, l'Italia appare ancora più una meta appetibile con straordinarie possibilità di sviluppo associato all'enorme patrimonio culturale, artistico ed enogastronomico di cui dispone.
      Nella sola Europa ogni minuto si muovono circa 40.000 turisti golfisti; il tempo di vacanza medio è di 10 giorni contro i 7 giorni del turista medio, mentre la capacità di spesa è di 158 euro al giorno contro i 68 euro del turista medio.
      Nell'80 per cento dei casi i golfisti si spostano con le famiglie creando un ulteriore flusso turistico non propriamente legato al golf che implica un'offerta diversificata che coinvolge ulteriori settori economici quali, ad esempio, strutture alberghiere, ristorazione, turismo del benessere, strutture balneari e musei.
      In Spagna, dove si è investito nel golf sin dagli anni '70, il turismo golfistico occupa circa il 20 per cento della proposta turistica globale e oltre il 2 per cento del prodotto interno lordo. Punta di diamante è la Costa del Sol con oltre 70 percorsi, la cui economia è incentrata sul golf sfruttando al meglio la sua unica risorsa, cioè il sole, per 12 mesi l'anno e null'altro. Risultati lusinghieri sono stati ottenuti anche in Portogallo, nella regione dell'Algarve, divenuta in pochi anni una delle maggiori destinazioni golfistiche europee.
      In Irlanda, poi, su di una popolazione di meno di 4 milioni di abitanti, i golfisti sono oltre 750.000. Vale a dire quasi il 20 per cento della popolazione totale. Una vera e propria industria del golf che movimenta qualcosa come 2 miliardi di euro l'anno. Numeri che hanno valso all'Irlanda l'assegnazione, per la prima volta nella sua storia, della Ryder Cup 2006, l'evento sportivo più seguito al mondo (dai mass media, dagli sponsor e dal pubblico) dopo le Olimpiadi con riscontri superiori ai Campionati mondiali di calcio.
      Si evince, dunque, che il golf alimenta una fetta consistente del turismo mondiale in cui l'Italia potrebbe avere, con l'ausilio di strutture adeguate e di una politica di incentivazioni, un ruolo di primaria importanza per lo sviluppo dell'economia e dell'occupazione.
      Essendo l'Italia un paese a forte vocazione turistica appare determinante, per uno sviluppo del settore, adeguarsi a esigenze e a richieste di un mercato che pretende tra i suoi standard la presenza di impianti golfistici con annesse strutture ricettive.
      La presente proposta di legge mira, dunque, proprio in virtù dei motivi esposti, a riconoscere il golf come attività di pubblico interesse semplificando e accelerando il regime delle autorizzazioni ora vigente.
      Alcune normative regionali prevedono infatti l'ammissibilità in zona agricola di «opere di pubblica utilità che devono sorgere necessariamente in zone agricole». In tale caso il «necessariamente» potrebbe essere una conseguenza dell'estensione planimetrica di detti impianti che difficilmente possono essere individuati all'interno di zone territoriali omogenee diverse da quella agricola.
 

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      Il riconoscimento degli impianti golfistici in senso lato come opere di pubblica utilità permetterebbe l'applicazione di quanto previsto da specifiche normative in tema di accelerazione delle procedure per l'esecuzione di opere pubbliche.
      Peraltro, tale riconoscimento permetterebbe di accedere a tutte quelle forme di esenzione dalle prescrizioni imposte da piani paesistici e territoriali che spesso, indipendentemente dall'intervento che si intende realizzare, congelano vaste aree apponendo vincoli non correlati all'entità e all'impatto ambientale che l'opera comporta.
      In tale senso è utile precisare che gli statuti di tutti gli enti territoriali prevedono la promozione e il sostegno delle attività sportive, riconoscendone di fatto una valenza di pubblico interesse e utilità.
      Il golf ha inoltre un significativo valore aggregante. Non è raro incontrare nei vari percorsi giocatori giovanissimi insieme a ultrasettantenni, spesso nipoti con nonni o ragazzi insieme ai propri genitori. Queste caratteristiche, difficilmente riscontrabili in altre discipline sportive, conferiscono al golf un valore aggiunto in fatto di rapporti sociali e umani.
      Appare altresì importante impegnarsi affinché il golf venga inserito come disciplina sportiva all'interno dei programmi scolastici, sia delle scuole dell'obbligo che negli istituti di istruzione superiori fino alle università. L'obiettivo, oltre all'aspetto puramente agonistico, è di incidere culturalmente, diffondendo anche la cosiddetta «filosofia del golf» incentrata sul rispetto di un rigoroso regolamento di gioco e di comportamento.
      Il golf rappresenta inoltre un'ottima opportunità di inserimento sociale per i portatori di handicap.
      Dal febbraio 2003 anche in Italia esiste una Federazione di golfisti disabili il cui obiettivo è di dare la possibilità anche ai portatori di handicap di praticare questa splendida disciplina sportiva come mezzo di riabilitazione fisica e di piena integrazione sociale. Appare dunque importante incidere a livello culturale e strutturale affinché i campi da golf italiani siano realizzati sin dalla fase progettuale con accorgimenti atti ad abbattere le barriere architettoniche per permetterne l'utilizzo anche ai giocatori diversamente abili.
      L'accessibilità al percorso di golf è resa possibile ai disabili secondo quanto stabilito dal documento «Americans with Disabilities Act» del 1990 e già ampiamente sperimentata e accettata su quasi tutti i percorsi di golf del mondo.
      La presente proposta di legge mira dunque a incentivare la progettazione e la realizzazione di campi da golf mediante una riduzione del carico fiscale nella realizzazione dei campi da gioco e contestualmente a farsi promotrice di una auspicabile riforma della vigente direttiva comunitaria (direttiva 77/388/CEE del Consiglio del 17 maggio 1977) in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) (si veda anche nella stessa direzione riformatrice la proposta di modifica-com 2003-397 della Commissione, alla direttiva richiamata, che intende allargare i settori in cui gli Stati membri possano applicare l'IVA ridotta).
      L'articolo 1 stabilisce il riconoscimento della pratica del golf come attività di pubblico interesse e utilità al fine di agevolare la realizzazione di impianti per il gioco del golf.
      L'articolo 2 prevede la riduzione del livello di imposizione ai fini dell'IVA per la realizzazione dei campi da golf e delle strutture logistiche e turistico-ricettive a essi collegate.
      L'articolo 3 dispone l'obbligo di realizzare campi da golf accessibili anche ai soggetti portatori di handicap.
      L'articolo 4 mira a favorire la pratica del gioco del golf nelle scuole.
      L'articolo 5 reca la copertura finanziaria.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Riconoscimento della pratica sportiva del golf come attività di pubblico interesse e utilità).

      1. La realizzazione di strutture sportive e ricettive a servizio di impianti golfistici è considerata come opera di pubblico interesse e utilità e, in quanto tale, compatibile con la zona territoriale omogenea E di cui all'articolo 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444. La realizzazione di un impianto golfistico in zona agricola, non comportando la preventiva variante urbanistica al piano regolatore generale, permette l'immediata presentazione e la conseguente approvazione, da parte degli organi competenti, dell'intervento specifico.

Art. 2.
(Riduzione dell'imposta sul valore aggiunto sulla realizzazione dei campi da golf).

      1. Il soggetto che realizza un campo da golf, inteso come percorso di gioco, beneficia della riduzione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) al 4 per cento per l'acquisto dei materiali e per la loro posa in opera ai fini della realizzazione dell'intera struttura.
      2. Il soggetto che realizza nell'ambito di un campo da golf strutture logistiche e turistico-ricettive beneficia della riduzione dell'IVA prevista dal comma 1.

Art. 3.
(Campi da golf accessibili

ai portatori di handicap).

      1. Nella realizzazione e nella progettazione dei campi da golf di cui agli articoli

 

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1 e 2 deve essere pianificata l'intera logistica al fine di rendere accessibili i percorsi anche ai praticanti con disabilità psico-motorie.

Art. 4.
(Diffusione della pratica

del golf nelle scuole).

      1. Lo Stato, nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto di quelle delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, promuove la pratica del golf quale attività di pubblico interesse e utilità e opera interventi diretti ad assicurare le condizioni affinché tale pratica possa essere svolta nelle scuole di ogni ordine e grado.

Art. 5.
(Copertura finanziaria).

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2005-2007, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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