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CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 5368 |
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Parto da un dato che è molto preoccupante.
Questa estate l'Italia ha perso 3 milioni di visitatori; negli alberghi italiani il calo delle presenze è stato del 3,5 per cento. Ma la crisi non è scoppiata all'improvviso. Mentre le persone che si spostano per andare in vacanza crescono continuamente (+54 per cento dal 1990 al 2002 e per il 2020 l'Organizzazione mondiale del commercio stima che i turisti nel mondo raddoppieranno da 700 milioni a 1,5 miliardi), sono anni che l'Italia perde posizioni.
Negli ultimi due decenni gli arrivi di turisti stranieri nella penisola sono aumentati del 2,7 per centro mentre nello stesso periodo a livello globale i flussi sono cresciuti del 7,2 per cento.
E l'Italia, che nel 1970 era la destinazione preferita nel mondo, ora è scivolata al 4o posto dopo Francia, Spagna e Stati Uniti e con la Cina che la incalza ormai da vicino.
Occorre quindi invertire la tendenza.
Ed il punto di partenza non può che essere la ricchezza del Paese, che ha il 75 per cento del patrimonio artistico mondiale e 8.000 chilometri di costa.
Ciò che serve è la promozione del marchio Italia all'estero, nel mondo.
Ed a questo dovrebbe pensare l'Agenzia nazionale del turismo di cui la presente
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Da quando infatti è entrata in vigore la legge sul turismo, legge n. 135 del 2002, che ha previsto il passaggio delle competenze dallo Stato centrale alle regioni, nel settore c'è grande confusione.
L'Ente nazionale italiano per il turismo è stato costretto entro limiti sempre più angusti.
Le regioni si sono mosse disordinatamente e così province e comuni.
È sensazione generale che i costi della promozione turistica siano fortemente aumentati con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
La proposta di legge dispone l'istituzione di una Agenzia studiata sul modello della «Maison de France», la società pubblica francese creata per sostenere all'estero l'offerta turistica del Paese.
In sostanza, l'Agenzia nazionale del turismo deve servire a coordinare i soggetti istituzionali e gli operatori privati, a promuovere l'aggregazione fra gli ancora troppo piccoli tour operator nazionali e a creare una efficiente rete di vendita all'estero.
Favorevoli alla istituzione dell'Agenzia sono anche le associazioni che riuniscono le imprese del settore, convinte che per riconquistare competitività a livello internazionale occorre puntare sui settori, quale quello turistico, in cui il Paese eccelle.
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1. È istituita l'Agenzia nazionale del turismo, che ha la finalità istituzionale di sostenere all'estero l'offerta turistica nazionale e di promuovere a livello internazionale il «marchio Italia» al fine di acquisire sul mercato globale quote sempre crescenti di domanda turistica.
2. L'Agenzia nazionale del turismo provvede a coordinare l'attività delle regioni e degli enti locali e a definire, di intesa con essi, le politiche e i programmi annuali e pluriennali di promozione del turismo.
3. Il Ministro dell'economia e delle finanze, con proprio decreto, provvede allo stanziamento delle risorse da assegnare annualmente all'Agenzia nazionale del turismo per lo svolgimento dei propri compiti.
4. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di cui al comma 1, l'Agenzia nazionale del turismo si avvale della collaborazione di Sviluppo Italia spa, nonché di eventuali investimenti effettuati da operatori privati del settore.
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