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PDL 4704

XIV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 4704



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato RAMPONI

Concessione di un finanziamento per l'approvvigionamento di materiali e mezzi destinati al personale militare impegnato in missioni umanitarie e di pace

Presentata il 13 febbraio 2004


      

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Onorevoli Colleghi! - Le Forze armate italiane hanno partecipato dal secondo dopoguerra ad oggi a ben 89 missioni fuori dai confini nazionali. Di queste 28 sono tuttora in corso.
      Tali missioni, svolte sotto l'egida dell'ONU, della NATO, dell'Unione europea, dell'Unione dell'Europa occidentale o dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sono state e sono da sempre caratterizzate come partecipazione e contributo dell'Italia agli sforzi di pacificazione, di soccorso umanitario, di sostegno per la ripresa e lo sviluppo alle popolazioni sofferenti e in grave situazione di emergenza o di conflittualità.
      Le missioni assegnate di volta in volta sono comprese nell'ampia gamma delle operazioni di gestione delle crisi e possono prevedere compiti di soccorso umanitario, di mantenimento della pace, di imposizione della pace, di controllo e sicurezza del territorio, di lotta contro il terrorismo, di stabilizzazione e di supporto della ricostruzione. In tali missioni, a prescindere dal compito da assolvere e dal livello di intensità delle operazioni, è sempre necessario prevedere, per le forze schierate sul campo, elevati livelli di protezione attraverso equipaggiamenti idonei sia per il singolo combattente, sia per le unità, al fine di assolvere, al meglio, il compito assegnato nell'ambito dello specifico ambiente operativo.
      L'attacco dell'11 settembre 2001 alle Torri del World Trade Center ed al Pentagono ha reso manifesta la minaccia terroristica su scala mondiale.
      Il nuovo terrorismo costituisce oggi una minaccia diffusa e l'azione di tipo terroristico è diventata il sistema di offesa che tende a colpire sia i centri nevralgici del
 

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funzionamento della vita della società, sia le unità e le strutture delle Forze armate impegnate in operazioni di pace e di stabilizzazione democratica.
      Risulta pertanto indispensabile assicurare alle forze schierate quelle «dotazioni aggiuntive» e quei materiali specifici che sono particolarmente idonei a massimizzare l'efficacia e la sicurezza del loro impiego e a neutralizzare le numerose fonti di rischio che potrebbero emergere in modo repentino e con carattere di imprevedibilità.
      La fine del 2003 ha segnato la conclusione del periodo di tempo destinato dall'Accordo di Helsinki del 1999 alla impostazione e al consolidamento della Forza di intervento rapido dell'Unione europea per l'assolvimento dei compiti di Petersberg, cioè di quei compiti tipici delle operazioni sin qui svolte dalle nostre Forze armate.
      Alla costituzione della Forza di intervento europea forte di 60.000 uomini con ben definite caratteristiche di impiego ed a quella di tre strutture di gestione, comitato politico, comitato militare, staff militare, l'Italia ha partecipato con l'offerta di capacità pari a quella di Francia, Germania ed Inghilterra.
      Già nelle due operazioni Concordia in Macedonia e Artemis in Congo le forze dell'Unione europea impegnate svolgono il loro compito sotto la bandiera dell'Unione.
      Nei prossimi anni è facilmente prevedibile l'allargamento a tutte le operazioni di tipo Petersberg della partecipazione unitaria delle forze dei singoli partner europei, secondo il concetto dell'Accordo di Helsinki, sotto l'egida e la bandiera dell'Unione europea.
      È del pari auspicata ed assai prevedibile la partecipazione dell'Italia all'iniziativa di cooperazione rinforzata in ambito europeo per dare vita ad una unità europea di pronto intervento, con capacità operative adeguate ad operazioni ad alto coefficiente di attrito.
      In tale quadro i soldati italiani si verranno a trovare sempre più integrati in unità a livello europeo a stretto contatto con quelli degli altri partner europei, ed anche per questa ragione sarà assolutamente necessario che il loro equipaggiamento, riferito particolarmente alla protezione da attacchi di natura terroristica, sia di livello elevato e si avvalga dei ritrovati più moderni adatti a proteggere la loro vita.
      Appare quindi necessario che a ciascuna delle quattro Forze armate, ovvero Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei carabinieri, sia assicurata la disponibilità degli equipaggiamenti indispensabili per assicurare ai propri appartenenti, uomini e donne, le più elevate e possibili difesa e protezione delle loro vite e dei loro mezzi operativi.
      In particolare:

          per l'Esercito, l'entità delle forze impiegate si è consolidata sulle 6.000-8.000 unità fuori dal territorio nazionale sostanzialmente equivalenti a 2 brigate. Si tratta quindi di assicurare ad un pacchetto di forze di massima priorità costituito da una brigata leggera e da una brigata medio/pesante un equipaggiamento costituito da:

      sistemi di protezione:

          passiva: incrementando la protezione del personale, delle installazioni e dei mezzi, attraverso l'acquisizione di sistemi di protezione avanzati sia nell'ambito dell'equipaggiamento individuale, sia nella protezione degli insediamenti con nuove barriere di sicurezza, sia nella protezione dei mezzi attraverso ulteriori kit di protezione balistica;

          difesa nucleare, batteriologica, chimica (NBC): rafforzando la protezione individuale da minacce nucleari, batteriologiche e chimiche attraverso l'acquisizione di tute NBC avanzate del tipo permeabile;

      sensori per la sorveglianza:

          visione diurna e notturna: potenziando le capacità di visione diurna e notturna attraverso l'acquisizione dei più recenti sistemi di visione individuali e per arma di 3a generazione;

 

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          radar controfuoco: aumentando la possibilità di difesa delle installazioni, del personale e dei mezzi, attraverso l'acquisizione di sistemi radar idonei a individuare tempestivamente sorgenti di fuoco avversarie;

          UAV (Unmanned Air Vehicle): consolidando la capacità di acquisire informazioni attraverso mezzi di sorveglianza, ricognizione e acquisizione di obiettivi. In particolare l'acquisizione di velivoli senza pilota a corta portata (Tactical UAV) consentirebbe di raccogliere informazioni, in tempo reale, anche in aree particolarmente rischiose, contribuendo efficacemente alla ricerca di nuclei ostili e di sorgenti di fuoco avversarie;

      equipaggiamenti ed armamento individuale:

          comunicazioni: ottimizzando la qualità e la sicurezza delle comunicazioni attraverso l'acquisizione dei più recenti apparati digitali per la trasmissione sicura di voce e di dati a livello individuale;

          armamento e munizionamento: rinforzando le capacità di fuoco attraverso l'acquisizione di sistemi d'arma maggiormente efficaci e idonei a garantire ulteriori capacità connesse con il tiro di precisione da grandi distanze e con la difesa controcarri.

      Il costo dei materiali e degli equipaggiamenti complessivamente necessari per incrementare la protezione e l'efficacia delle due brigate ammonta a circa 200 milioni di euro.

      Per la Marina le esigenze di sistemi per la protezione del personale, la sorveglianza e la difesa delle basi navali e delle unità navali riguardano un complesso di equipaggiamenti e di sistemi di sorveglianza, apparecchiature di scoperta e barriere di protezione costituiti da:

          per il personale:

              sistemi di protezione NBC avanzata;

              sistemi di protezione balistica avanzata;

          per la protezione delle unità navali:

              gommoni a chiglia rigida per la protezione ravvicinata delle unità navali alla fonda, in sorgitori di ridislocazione, o in navigazione in acque ristrette, per il contrasto di azioni terroristiche condotte da natanti;

              barriere mobili per la protezione diretta delle unità navali per il contrasto di azioni terroristiche condotte da natanti esplosivi, a similitudine di quanto già attuato dalla US Navy nelle basi di Gaeta, Augusta e Santo Stefano;

              apparati e sistemi per la sorveglianza antiterroristica di superficie (visori notturni);

              apparati e sistemi specifici per la sorveglianza antiterroristica subacquea attiva e passiva (Sonar/idrofoni);

              apparecchiature per la scoperta, la localizzazione, l'identificazione e la neutralizzazione di ordigni e di cariche esplosive per la difesa di unità navali e di contingenti rischierati;

          per la protezione degli ormeggi delle basi navali:

              sistemi di sorveglianza (ir, radar, sonar e idrofonica, eccetera) delle acque prospicienti le basi navali per la localizzazione di possibili minacce terroristiche;

              barriere galleggianti per la protezione diretta delle unità navali; barriere per la protezione degli accessi delle basi navali;

              sistemi di sorveglianza subacquea di contrasto ad azioni terroristiche condotte da natanti esplosivi e da subacquei;

              apparecchiature per la scoperta, la localizzazione, l'identificazione e la neutralizzazione di ordigni e di cariche esplosive per la difesa delle basi navali.

      Con una previsione di spesa complessiva pari a 40 milioni di euro.

 

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      Per l'Aeronautica gli equipaggiamenti di interesse per incrementare la sicurezza del personale e dei mezzi in attività operativa consistono in:

          sistemi di protezione da attacchi di natura nucleare, biologica, chimica e radiologica (NBCR);

          apparati di rilevazione e di monitoraggio;

          stazioni campali per l'elaborazione dei dati;

          stazioni di decontaminazione;

          sistemi di bonifica dei velivoli;

          sistemi antintrusione (TVCC e microwave/infrared e allarme sentinella).

      Con una previsione di spesa complessiva pari a 20 milioni di euro.

      Per l'Arma dei carabinieri, allo scopo di potenziare le misure di protezione a favore del personale e delle installazioni dei reparti dell'Arma impegnati in operazioni all'estero, è necessario prevedere l'acquisizione di:

          materiali di equipaggiamento e di armamento individuale;

          impianti tecnologici e adattamenti infrastrutturali;

          mezzi protetti.

      Con una previsione di spesa complessiva pari a 40 milioni di euro.
      All'articolo 1 della proposta di legge si autorizza la spesa per complessivi 300 milioni di euro finalizzata all'acquisizione degli equipaggiamenti necessari e la si ripartisce fra Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei carabinieri.
      All'articolo 2 si precisano le procedure contabili alle quali fare riferimento nell'esecuzione delle acquisizioni degli equipaggiamenti di cui all'articolo 1.
      All'articolo 3 si individua il fondo di riserva a valere sul quale è assicurata la copertura dell'onere derivante dall'attuazione dell'articolo 1.

 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. È autorizzata la spesa di 300 milioni di euro per l'anno 2004 per l'approvvigionamento di materiali e mezzi al fine di incrementare la protezione e la sicurezza del personale delle Forze armate impegnato in operazioni umanitarie, di pace e di supporto alla ricostruzione.
      2. La somma di cui al comma 1 è ripartita con le seguenti modalità: 200 milioni di euro all'Esercito, 40 milioni di euro alla Marina, 20 milioni di euro all'Aeronautica, 40 milioni di euro all'Arma dei carabinieri.

Art. 2.

      1. Le disposizioni in materia contabile previste dall'articolo 8, comma 2, del decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n. 15, si applicano all'approvvigionamento di materiali e mezzi di cui all'articolo 1 senza limiti di spesa a valere sullo stanziamento di cui all'articolo 3.

Art. 3.

      1. All'onere derivante dall'attuazione dell'articolo 1, pari a 300 milioni di euro per l'anno 2004, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa recata dall'articolo 3, comma 8, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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