V Commissione - Resoconto di marted́ 20 dicembre 2005


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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 20 dicembre 2005. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Gianfranco Conte.

La seduta comincia alle 9.25.

Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n. 245, concernente organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.
Atto n. 566.
(Rilievi alla I Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, con riferimento ai profili finanziari del provvedimento, rileva, per quel che concerne l'incremento del contingente di personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione, che, secondo una prassi contabile consolidata, l'incremento delle dotazioni organiche di un ufficio risulta di norma effettuato prevedendo idonee modalità di copertura, né vale ad escludere tale necessità la previsione, peraltro contenuta nella sola relazione tecnica, che alla copertura della dotazione organica in esame si provveda mediante personale del Ministero dell'ambiente. Ricorda infatti che il decreto del Presidente della Repubblica n. 245 del 2001, cui il comma 5 dell'articolo 1 rinvia, dispone, all'articolo 8, comma 3, che il personale della segreteria può essere scelto anche tra i dipendenti delle altre amministrazioni pubbliche, con conseguente necessità di provvedere alla copertura del relativo trattamento economico. Ricorda che, a norma dell'articolo 70, comma 12, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, l'onere relativo al trattamento fondamentale del personale fuori ruolo o comandato resta a carico dell'amministrazione che utilizza detto personale. Va inoltre considerato che l'utilizzo di personale già destinato ad altro incarico nell'ambito della dotazione organica del Ministero incide negativamente sulle dotazioni degli uffici interessati, potendo dar luogo a necessità di nuove assunzioni. Per quanto concerne la corresponsione di un'indennità di Gabinetto al personale addetto agli uffici di diretta collaborazione - che, secondo la relazione tecnica, troverebbe copertura negli stanziamenti già previsti dal bilancio per il 2006 - osserva che, ferma restando la necessità di procedere comunque ad una quantificazione, la copertura avviene nell'ambito di disponibilità per il 2006 che potrebbero non realizzarsi in eguale misura nel 2007, a fronte di una spesa per retribuzioni la cui natura è permanente. Sembrerebbe peraltro opportuno un chiarimento in ordine alle ragioni in base alle quali per il 2006 risultino già preventivabili disponibilità di bilancio, atteso che le dotazioni di bilancio vanno assegnate in base al criterio della legislazione vigente. Per quel che concerne gli oneri relativi alle retribuzioni dei nuovi responsabili presso l'Ufficio del Vice Ministro a cui viene riconosciuto un trattamento dirigenziale, appare necessario un chiarimento circa le modalità di calcolo utilizzate. La relazione, infatti, stima un onere massimo di circa 700.000 euro, da coprire con la neutralizzazione di otto posizioni di dirigente di seconda fascia.


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Utilizzando i medesimi dati proposti dalla citata relazione l'onere risulterebbe tuttavia pari a 730.000 euro e, pertanto, per la sua copertura, sarebbe necessario neutralizzare nove posizioni da dirigente lasciando non coperto, peraltro, un residuo onere di 10.000 euro annui. Un ulteriore chiarimento concerne l'eventualità che la corresponsione di un trattamento economico da dirigente di prima fascia per il responsabile del coordinamento legislativo sia suscettibile di determinare richieste emulative. Rileva, infatti, che nei regolamenti degli uffici di diretta collaborazione di altri ministeri, ad esempio Infrastrutture e Trasporti, Attività produttive, a tale figura è riconosciuto il trattamento economico da dirigente di II fascia . Osserva, altresì, con riferimento al punto 3), concernente la specifica indennità di posizione riconosciuta ai dirigenti di II fascia, che la relazione tecnica non reca la quantificazione del relativo onere. Tale quantificazione appare necessaria anche al fine di acquisire conferma, da parte del Governo, che siano sufficienti le disponibilità esistenti sul Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti di seconda fascia, utilizzata a copertura dell'onere. Rileva, infine, che il meccanismo recato dall'articolo due, al fine di assicurare l'invarianza dell'onere, non appare idoneo a conseguire tale effetto in quanto la compensazione delle maggiori spese è disposta rendendo indisponibili posti previsti nell'organico di diritto. Come più volte affermato da questo Servizio ed in conformità alla recente prassi adottata nella formulazione di analoghe disposizioni di copertura, l'invarianza della spesa è assicurata solo qualora si proceda alla soppressione di posizioni di organico effettivamente coperte, facendo pertanto riferimento all'organico di fatto e non di diritto e sia assicurata la condizione della contestualità tra le nuove assunzioni e le riduzioni di organico previste.

Il sottosegretario Gianfranco CONTE rileva la necessità di procedere agli opportuni approfondimenti in ordine alle richieste di chiarimento avanzate dal presidente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione di eventuali rilievi da parte della Commissione risulta ormai ampiamente decorso. Risulta pertanto necessario che la Commissione si esprima in tempi rapidi. Avverte pertanto che la Commissione riprenderà l'esame al termine della seduta antimeridiana dell'Assemblea.

Schema di regolamento per l'amministrazione e la contabilità degli organismi della Difesa.
Atto n. 571.
(Rilievi alla I Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento.

Alberto GIORGETTI (AN), relatore, con riferimento ai profili finanziari della disposizione segnala che l'articolo 37, comma 7, nell'ambito di disposizioni relative all'assegnazione dei fondi ai vari organismi per l'attuazione degli impegni di spesa, dispone che qualora l'organismo interessato non si avvalga del servizio trasporto valori fornito dalle banche o dalle ditte specializzate, spetta al capo del servizio amministrativo proporre al comandante le cautele necessarie per la sicurezza del prelievo e del trasporto dei fondi in questione. Al riguardo, la relazione illustrativa sottolinea che la facoltà di avvalersi del servizio di trasporto dei valori è stata prevista per garantire il massimo grado di sicurezza, e ricorda che tale servizio è «generalmente garantito senza oneri a carico del bilancio dello Stato» in quanto offerto dalle banche convenzionate presso i vari enti. La medesima relazione sottolinea altresì che gli oneri relativi al servizio per il trasporto dei valori, già espletato presso la maggior parte degli enti di Difesa, «trovano già ora copertura negli ordinari stanziamenti di


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bilancio». Chiede pertanto una conferma da parte del Governo in ordine all'assenza di oneri per la norma in esame, secondo quanto precisa la relazione illustrativa. Ciò con particolare riferimento ai casi in cui il trasporto valori in questione viene espletato dall'Amministrazione della Difesa. Ricorda poi che gli articoli 56, comma 5 e articolo 57, comma 4, stabiliscono che il materiale inefficiente dichiarato fuori uso per vetustà o per usura è sottoposto a demolizione ovvero a disfacimento con provvedimento dell'autorità competente. La norma dispone, altresì, che quando non siano realizzabili con i mezzi o le attrezzature dell'amministrazione, «tali operazioni sono affidate a terzi durante l'alienazione» (articolo 56, comma 5). Si dispone poi che qualora l'alienazione di materiale fuori uso debba essere preceduta dalla demolizione o dal disfacimento a carico di terzi, o a fronte di particolari esigenze di sicurezza e di igiene ambientale, l'amministrazione può decurtare dall'importo di aggiudicazione finale i costi connessi a tali operazioni (articolo 57, comma 4). Al riguardo, con riferimento alla demolizione o al disfacimento del materiale dichiarato fuori uso e non oggetto di alienazione - attività alla quale la norma correla la possibilità di imputare all'acquirente le spese relative alla demolizione o al disfacimento, scontandole dall'importo di aggiudicazione - appare opportuno che il Governo confermi che agli oneri connessi allo svolgimento di tali attività, quando non espletati dall'acquirente, sia possibile fare fronte a valere sulle ordinarie dotazioni di bilancio. L'articolo 68, comma 4, dispone che le spese per i corsi di istruzione del personale militare e civile operante nel settore sanitario e veterinario sono a carico dell'amministrazione. La norma prevede, altresì, che ai corsi organizzati dall'amministrazione possono essere ammessi anche frequentatori esterni, sulla base di apposite convenzioni, con oneri a carico dei partecipanti. Al riguardo appare necessario un chiarimento da parte del Governo in ordine ai possibili oneri derivanti dalla spesa per i corsi di istruzione relativi al personale operante nei settori sanitario e veterinario. L'articolo 73 prevede che alla cura degli animali dell'amministrazione siano preposti sia gli organi del servizio veterinario militare, sia i veterinari civili convenzionati; nelle convenzioni è stabilito l'importo della retribuzione mensile o della visita (commi 1 e 2). È stabilito che ai veterinari civili convenzionati può essere affidata la direzione sanitaria delle strutture per la cura degli animali, in mancanza di ufficiali veterinari (comma 3). Si dispone la possibilità di ricorrere, in casi di estrema urgenza e previo nulla osta dell'autorità logistica centrale competente, a strutture veterinarie civili anche non convenzionate, retribuendo le relative prestazioni secondo le tariffe vigenti (comma 4). Al riguardo, chiede al rappresentante del Governo di chiarire se alle attività di cui al comma 3 (affidamento della direzione sanitaria delle strutture veterinarie a personale non militare), e alle emergenze eventualmente occorrenti, di cui al comma 4 (ricorso a strutture anche non convenzionate) sia possibile fare fronte a valere sulle ordinarie dotazioni di bilancio. Chiede infine al rappresentante del Governo di chiarire se dall'operare delle commissioni di cui agli articoli 76 e 77, che dispongono che gli accertamenti in ordine all'idoneità fisica ed al valore commerciale di cavalli da acquistare da parte dell'Amministrazione militare siano effettuati a seguito di accertamenti e di proposte da formulare da parte di apposite commissioni.

Il sottosegretario Gianfranco CONTE ritiene che dall'articolo 37, comma 7, non derivino nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Rileva invece la necessità di procedere agli opportuni approfondimenti per quel che concerne le altre richieste di chiarimento avanzate dal relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che anche in questo caso il termine per l'espressione di eventuali rilievi da parte della Commissione risulta esaurito. Rinvia pertanto l'esame alla seduta che si


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terrà al termine della seduta antimeridiana dell'Assemblea.

La seduta termina alle 9.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.35 alle 9.40.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 20 dicembre 2005. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Gianfranco Conte.

La seduta comincia alle 12.10.

Disposizioni concernenti il divieto delle pratiche di mutilazione sessuale.
C. 150-B e abb.
(Parere alle Commissioni II e XII).
(Riesame e conclusione - Parere favorevole con condizione ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione).

La Commissione inizia il riesame.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda che la Commissione ha già esaminato il provvedimento da ultimo in data 27 settembre 2005. In quella occasione la Commissione ha espresso sul testo del provvedimento un parere di nulla osta, in quanto l'accantonamento del fondo speciale del quale l'articolo 9 prevede l'utilizzo, per un importo pari a 5 milioni di euro a decorrere dal 2005, presentava le necessarie disponibilità. Nella medesima seduta la Commissione ha anche espresso un parere di nulla osta sul fascicolo n. 1 degli emendamenti. Rileva tuttavia che l'accantonamento utilizzato non presenta, a seguito dell'approvazione del disegno di legge finanziaria in seconda lettura alla Camera, disponibilità sufficienti a far fronte agli oneri derivanti dal provvedimento. In particolare, risultano disponibili 769.000 euro per l'anno 2006 e 1.769.000 euro per ciascuno degli anni 2007 e 2008. Risulta pertanto necessario modificare la clausola di copertura finanziaria, individuando risorse ulteriori per far fronte alla quota di oneri eccedenti le disponibilità residue sopra richiamate. Ricorda che l'Assemblea non ha invece trasmesso emendamenti ulteriori su quelli già compresi nel fascicolo n. 1, sul quale la Commissione si è già espressa, come sopra ricordato, nella seduta del 27 settembre 2005.

Il sottosegretario Gianfranco CONTE rileva che, per l'anno 2005, l'accantonamento del fondo speciale di parte corrente del Ministero della salute continua a presentare disponibilità idonee a far fronte agli oneri derivanti dal provvedimento. Con riferimento agli anni successivi osserva che, alla copertura degli oneri ulteriori rispetto alle disponibilità residue sugli accantonamenti del fondo speciale di parte corrente del Ministero della salute si potrebbe fare fronte per un importo pari a euro 4.231.000 per l'anno 2006 con l'accantonamento del fondo speciale di parte corrente relativo al Ministero degli affari esteri, e quanto a euro 3.231.000 a decorrere dall'anno 2007, con l'accantonamento del fondo speciale di parte corrente relativo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
sul testo del provvedimento elaborato dalla commissione di merito,

esprime

PARERE FAVOREVOLE


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con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
All'articolo 9, comma 1, sostituire le parole: «l'accantonamento relativo al Ministero della salute» con le seguenti: «, quanto a euro 5.000.000 per l'anno 2005, a euro 769.000 per l'anno 2006 e a euro 1.769.000 a decorrere dall'anno 2007, l'accantonamento relativo al Ministero della salute, quanto a euro 4.231.000 per l'anno 2006, l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri, e quanto a euro 3.231.000 a decorrere dall'anno 2007, l'accantonamento relativo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.»

Conseguentemente, si intende revocato il parere espresso sul testo del provvedimento in data 27 settembre 2005.»

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 12.20.

SEDE REFERENTE

Martedì 20 dicembre 2005. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il viceministro per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 12.20.

Terza nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato finanziario 2006 e bilancio pluriennnale per il triennio 2006-2008.
C. 6178-quater Governo.

(Esame e conclusione).

La Commissione inizia l'esame.

Ettore PERETTI (UDC), relatore per il disegno di legge di bilancio, rileva che la terza nota di variazioni trasmessa dal Governo apporta alcune modifiche al disegno di legge di bilancio di previsione per l'anno 2006 e al bilancio pluriennale riferito al triennio 2006-2008. Le modifiche sono finalizzate a recepire gli effetti derivanti dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria presso la Camera. Come evidenziato nella relazione di accompagnamento le variazioni riguardano gli articoli 2 e 16 del testo del disegno di legge; i quadri generali riassuntivi riferiti all'esercizio 2006, sia in termini di competenza che di cassa; il bilancio pluriennale 2006-2008 in termini di competenza e il bilancio programmatico; tutti gli stati di previsione, ivi compreso quello dell'entrata. Segnala che la nota di accompagnamento rileva che talune modifiche discenderebbero dalla riclassificazione economica di alcune spese effettuate in sede UE secondo i criteri economici SEC '95. In proposito, chiede che il Governo fornisca più puntuali elementi di informazione sulle voci di spesa oggetto di riclassificazione. Relativamente ai saldi, rileva, quanto alla competenza, che a fronte di entrate finali previste inizialmente in 384,049 miliardi di euro, la nota di variazione reca una previsione pari a 394,311 miliardi di euro, con un aumento di oltre 10 milioni di euro. L'aumento è interamente attribuito alle variazioni apportate nel corso di esame del disegno di legge finanziaria in Assemblea, mentre vengono stimati in termini di riduzione delle previsioni delle entrate gli effetti delle modifiche che aveva apportato la Commissione bilancio nel corso dell'esame in sede referente. La quasi totalità della variazione in aumento è attribuita alle entrate di cui al titolo primo (entrate tributarie). Più in dettaglio, le variazioni in aumento, per un ammontare pari a 4,3 miliardi di euro, si aggiungono a quelle derivanti dalle disposizioni di cui al decreto-legge n. 203 del 2005, recentemente convertito dalla legge n. 248/2005, collegato alla legge finanziaria, quantificate in un importo pari a 7,265 miliardi di euro. Per quanto concerne le spese finali, a fronte di una previsione iniziale per un importo pari a 435,141 miliardi di euro, la nota di variazioni evidenzia una riduzione per cui l'ammontare complessivo delle spese finali si attesterebbe a 430,975 miliardi


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di euro. Anche in questo caso, la variazione migliorativa viene interamente attribuita alle modifiche apportate nel corso della discussione in Assemblea mentre l'esame in Commissione bilancio avrebbe evidenziato un peggioramento dell'ammontare complessivo delle spese finali nell'ordine di 924 milioni di euro. Più in dettaglio, mentre le spese correnti registrerebbero un aumento, passando da 322,493 miliardi di euro a 327,415 miliardi di euro, quelle in conto capitale subirebbero una consistente riduzione, passando da 41,148 a 32,161 miliardi di euro. In conseguenza delle modifiche apportate, il risparmio pubblico segnerebbe un netto miglioramento passando da un valore negativo di ammontare pari a 16,817 miliardi di euro iniziali ad un valore di 6,377 miliardi di euro. Merita peraltro rilevare che già con le precedenti note di variazioni, in relazione alle modifiche introdotte nel corso dell'esame in prima lettura al Senato, il risparmio pubblico si era portato a meno 10,261 miliardi di euro. Assai consistente è il miglioramento per quanto concerne il saldo netto da finanziare che nel testo iniziale veniva quantificato in 51,092 miliardi di euro, successivamente ridotti, con le precedenti note di variazioni in 40,794 miliardi di euro per ridursi ulteriormente a 36,664 miliardi di euro. Anche la quantificazione del ricorso al mercato registra un miglioramento. Infatti, a fronte di una previsione iniziale di 243,589 miliardi di euro, la previsione definitiva si attesta a 232,666 miliardi di euro. Rileva che anche la previsione di cassa per l'anno 2006 evidenzia un andamento analogo. Anche in questo caso, infatti, le entrate finali registrano un incremento rispetto alle previsioni iniziali, passando da 370,067 a 380,330 miliardi di euro. Più contenuto è il miglioramento per quanto concerne le spese finali che passerebbero da una previsione iniziale di 450,008 miliardi di euro a 445,867 miliardi di euro. Il risparmio pubblico passerebbe da 42,056 miliardi di euro a 31,616 miliardi di euro, mentre il saldo netto da finanziare passerebbe da 79,940 miliardi di euro a 65,538 miliardi di euro e il ricorso al mercato si ridurrebbe da 272,437 a 261,539 miliardi di euro. Sottolinea pertanto che tutti i saldi indicati risultano inferiori agli importi massimi previsti all'articolo 1 del disegno di legge finanziaria. Tale articolo, infatti, quantifica nell'ordine di 41 miliardi di euro per l'anno 2006 il livello massimo del saldo netto da finanziare in termini di competenza e di 244 miliardi di euro, per il medesimo anno, il livello massimo del ricorso al mercato finanziario.

Il viceministro Giuseppe VEGAS deposita la documentazione (vedi allegato) riguardante la riclassificazione di alcune voci di spesa al fine di conseguire una maggiore coerenza con i principi di contabilità nazionale SEC 95 sia per quel che concerne i capitoli istituiti con il disegno di legge di bilancio 2006 sia per quel che concerne la prima e la seconda nota di variazioni. Avverte inoltre che si è provveduto ad aggiornare la codificazione economica di altri capitoli, già esistenti, a seguito della revisione operata dall'ISTAT su alcune voci di spesa nel mese di luglio del corrente anno (crediti d'imposta, oneri derivanti da partecipazioni a banche e fondi). Al riguardo, precisa che le riclassificazioni economiche operate comportano una mera redistribuzione delle spese tra le diverse categorie economiche. Precisa infine che nell'elenco 3, relativo alla rideterminazione delle dotazioni di bilancio delle spese per trasferimenti correnti alle imprese, alle voce relativa al Ministero dell'istruzione, università e ricerca, non risulta indicato alcun importo per l'anno 2006. Ciò comporta che la rideterminazione, ai fini della confluenza al fondo di cui al comma 15, operi unicamente per gli anni 2007 e 2008.

La Commissione delibera di conferire al relatore il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo del disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2006 e del bilancio pluriennale 2006-2008, come modificato dalla terza Nota di variazioni.

La seduta termina alle 12.40.


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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 20 dicembre 2005. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Daniele Molgora.

La seduta inizia alle 15.15.

Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n. 245, concernente organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.
Atto n. 566.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta antimeridiana.

Il sottosegretario Daniele MOLGORA rileva che sul provvedimento è stata predisposta una documentazione da parte del Ministero dell'ambiente che non risulta però ancora debitamente verificata dal Ministero dell'economia. Chiede pertanto un rinvio dell'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto dell'esigenza manifestata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di regolamento per l'amministrazione e la contabilità degli organismi della Difesa.
Atto n. 571.
(Rilievi alla I Commissione).

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta antimeridiana.

Il sottosegretario Daniele MOLGORA chiede un rinvio dell'esame al fine di predisporre i necessari elementi di risposta alle richieste di chiarimento avanzate.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto dell'esigenza manifestata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 20 dicembre 2005. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Daniele Molgora.

La seduta comincia alle 15.20.

Schema di decreto legislativo recante pubblicità degli incarichi extragiudiziari conferiti ai magistrati.
Atto n. 553.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Nulla osta).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente relatore, ricorda che lo schema di decreto legislativo in esame, recante la disciplina riguardante la pubblicità degli incarichi extragiudiziari conferiti a magistrati, è stato predisposto in attuazione della delega contenuta negli articoli 1, comma 1, lettera g) e 2, comma 8, della legge n. 150 del 2005. In particolare, i principi e i criteri direttivi sono contenuti nelle lettere a), b) e c) del citato articolo 2, comma 8. Ricorda pure che il provvedimento non risulta corredato di relazione tecnica, in quanto la relazione illustrativa afferma che non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato. Il Capo I si riferisce agli incarichi extragiudiziari conferiti ai magistrati ordinari e dispone che il Consiglio Superiore della Magistratura pubblicizzi con cadenza semestrale l'elenco degli


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incarichi extragiudiziari autorizzati agli stessi, mediante inserimento in apposita sezione del proprio sito Internet (articolo 1, comma 1). Il Capo II riguarda gli incarichi extragiudiziari conferiti ai magistrati delle altre giurisdizioni e agli avvocati e procuratori dello Stato, ovvero autorizzati dai rispettivi organi di amministrazione. L'articolo 2, comma 3, dispone che la pubblicità sia realizzata mediante pubblicazione nei bollettini periodici, ove esistenti ai sensi della normativa vigente, e che, in ogni caso, il Consiglio competente assicuri la pubblicazione in apposita sezione del pertinente sito Internet istituzionale. Rileva che il provvedimento non presenta profili problematici di carattere finanziario. Formula pertanto la seguente proposta di parere:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante pubblicità degli incarichi extragiudiziari conferiti ai magistrati (atto n. 553),

esprime

NULLA OSTA».

Il sottosegretario Daniele MOLGORA concorda con la proposta di parere.

La Commissione approva la proposta di parere.

Schema di decreto legislativo recante norme in materia di organizzazione dell'Ufficio del pubblico ministero, in attuazione degli articoli 1, comma 1, lettera d), e 2, comma 4, della legge 25 luglio 2005, n. 150.
Atto n. 554.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Nulla osta).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente relatore, ricorda che lo schema di decreto legislativo, adottato in attuazione degli articoli 1, comma 1, lettera d), e 2, comma 4, della legge 25 luglio 2005, n. 150, reca norme in materia di organizzazione dell'Ufficio del pubblico ministero. Il provvedimento non è corredato di relazione tecnica in quanto, come si legge nella relazione illustrativa, da esso non derivano nuovi o maggiori oneri, né minori entrate, per il bilancio dello Stato. Sulla base dei principi e dei criteri direttivi stabiliti dal sopra ricordato articolo 2, comma 4 della legge delega, lo schema di decreto in esame prevede la regola generale, nell'ambito delle attribuzioni del procuratore della Repubblica, in base alla quale spetta a quest'ultimo la titolarità e la responsabilità delle funzioni attribuite all'ufficio del PM dal codice di procedura penale e da altre norme di legge; i parametri cui deve uniformarsi il suo operato e la possibilità di delega delle funzioni ad uno o più procuratori aggiunti, con indicazione dei criteri operativi da seguire (articolo 1). Si prevede inoltre che il procuratore della Repubblica sia il titolare esclusivo dell'azione penale, che esercita sotto la sua personale responsabilità e secondo la normativa del codice di procedura penale; che lo stesso procuratore può, tra i procuratori aggiunti, designare un vicario e delegare questi ultimi o magistrati dell'ufficio per specifiche materie o il compimento di singoli atti, anche, in tal caso, con indicazione di linee operative cui attenersi, pena la possibile revoca; che spetta al procuratore determinare i criteri di organizzazione dell'ufficio di procura, l'assegnazione dei procedimenti, le tipologie di reato assegnati ai magistrati in modo automatico; sono fatte salve le disposizioni dell'ordinamento giudiziario relative all'organizzazione delle Direzioni distrettuali antimafia (articolo 2). Inoltre, lo schema di decreto legislativo definisce le prerogative del procuratore della Repubblica in materia di misure cautelari personali e reali, con la regola generale della necessarietà del suo assenso preventivo (articolo 3) e determina i criteri generali di impiego


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della polizia giudiziaria, dell'uso delle risorse tecnologiche e delle dotazioni finanziarie di cui dispone l'ufficio di procura (articolo 4). Si stabilisce inoltre che spetta al procuratore della Repubblica (o ad un suo delegato) il mantenimento dei rapporti con gli organi di informazione e il conseguente divieto per i magistrati dell'ufficio di fornire ai mass-media notizie sull'attività di indagine (articolo 5) e la titolarità del procuratore generale presso la Corte d'appello alla vigilanza sull'attività delle procure da esercitare mediante l'acquisizione di dati - inviati almeno annualmente al PG presso la Corte di cassazione - con finalità di verifica del corretto esercizio dell'azione penale e del rispetto delle regole del giusto processo (articolo 6). Rileva che il provvedimento non presenta profili problematici di carattere finanziario. Formula pertanto la seguente proposta di parere:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante norme in materia di organizzazione dell'Ufficio del pubblico ministero, in attuazione degli articoli 1, comma 1, lettera d), e 2, comma 4, della legge 25 luglio 2005, n. 150 (atto n. 554),

esprime

NULLA OSTA.»

Il sottosegretario Daniele MOLGORA concorda con la proposta di parere.

La Commissione approva la proposta di parere.

Schema di decisione di assegnazione delle quote di CO2 per il periodo 2005-2007.
Atto n. 576.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decisione.

Antonio Giuseppe Maria VERRO (FI), relatore, con riferimento ai profili finanziari del provvedimento, appare necessario che il Governo chiarisca se - nonostante le clausole di non onerosità previste dall'articolo 14 della legge comunitaria 2004 e dall'articolo 3, comma 2-bis, del decreto-legge n. 273 del 2004 - siano prefigurabili oneri per la finanza pubblica in relazione all'attuazione del provvedimento in esame. Tali chiarimenti appaiono necessari sia alla luce di quanto emerso nel corso dell'esame parlamentare della legge comunitaria 2004, circa la problematica relativa a possibili oneri connessi al Piano di allocazione delle quote di emissioni ed ai relativi aggiornamenti, sia alla luce delle indicazioni contenute nella citata documentazione governativa annessa allo schema di decisione in esame. A tale proposito, andrebbe altresì precisato come si intenda garantire l'attuazione dell'impegno - cui fa espresso riferimento una delle note governative allegate allo schema di decisione in esame - relativo al rifinanziamento dell'Italian Carbon Fund, presso la Banca Mondiale. Andrebbe infine verificato se sussistono profili di onerosità per la finanza pubblica connessi alla eventuale titolarità da parte di soggetti pubblici di impianti interessati dalle assegnazioni previste dal provvedimento in esame.

Il sottosegretario Daniele MOLGORA chiede un rinvio dell'esame al fine di predisporre i necessari elementi di risposta alle richieste di chiarimento avanzate.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto dell'esigenza manifestata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 20 dicembre 2005. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Maria Teresa Armosino.

La seduta comincia alle 15.30.


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Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari.
C. 2436-B.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Nulla osta - Parere su emendamenti).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 10 novembre 2005.

Ettore PERETTI (UDC), relatore, ricorda che a Commissione ha iniziato l'esame del testo, come risultante dalle modifiche apportate ala Senato nel corso dell'esame in seconda lettura, nella seduta del 9 novembre scorso. In quella occasione erano stati richiesti alcuni chiarimenti al Governo con riferimento all'articolo 7, che impedisce l'esercizio del voto alle fondazioni bancarie per le azioni eccedenti il 30 per cento del capitale. L'esigenza di un chiarimento si riferiva al coordinamento fra la disposizione richiamata e il regime previsto dal decreto legislativo n. 153 del 1999, in base al quale le fondazioni perdono la qualifica di ente non commerciale, e i conseguenti vantaggi fiscali, se in possesso di partecipazioni di controllo in aziende bancarie. Un chiarimento era stato richiesto anche con riferimento all'articolo 19, in relazione all'utilizzo del fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, nella misura massima di 800 milioni di euro, per l'acquisizione delle partecipazioni della Banca d'Italia attualmente detenute da soggetti di diritto privato. Al riguardo era stata segnalata l'assenza di sufficienti dati ed elementi informativi necessari a verificare la congruità dei parametri utilizzati per la stima degli oneri derivanti dal trasferimento delle quote di partecipazione, nonché all'effettiva disponibilità delle risorse indicate, stante la previsione per cui resterebbe ferma la destinazione prioritaria del fondo alla riduzione del debito pubblico. Chiarimenti erano stati richiesti pure sulle disposizioni di cui all'articolo 28, volte a consentire alla Consob di assumere nuovo personale, a valere delle risorse acquisibile mediante contribuzione dei soggetti vigilati dalla stessa Commissione, stante l'assenza di dati ed elementi di informazione volti a stabilire il numero massimo delle assunzioni effettuabili e l'ammontare dei relativi oneri, nonché la effettiva sostenibilità dell'incremento delle contribuzioni. Ricorda che su tali aspetti, il rappresentante del Governo aveva fornito alcuni elementi di chiarimento nella seduta del 10 novembre 2005 che giudica idonea a superare i principali profili problematici sopra richiamati. Con riferimento agli emendamenti trasmessi dall'Assemblea, ricorda che l'emendamento 19.14 Pinza presenta evidenti profili problematici per quel che attiene la copertura finanziaria, in quanto prevede la soppressione del comma 10 dell'articolo 9 recante la copertura dell'onere derivante dal trasferimento allo Stato della maggioranza delle quote di partecipazione.
Chiede quindi un chiarimento in ordine alle eventuali conseguenze finanziarie derivanti da alcune proposte emendative. Ricorda in particolare l'emendamento 9.1 Grandi, che sopprime la clausola di invarianza prevista dal comma 1 dell'articolo 9, inserita nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, relativa alla delega per la disciplina dei conflitti di interessi nella gestione dei patrimoni degli organismi di investimento collettivo del risparmio, dei prodotti assicurativi e previdenziali, disponendo, contestualmente, che gli eventuali oneri siano posti a carico dei soggetti che esercitano i poteri di controllo all'articolo 9, comma 1, lettera g); l'emendamento 19.1 Gambini, che sostituisce integralmente l'articolo 19 prevedendo, tra le altre cose, che il capitale della Banca d'Italia sia interamente detenuto dallo Stato; la devoluzione allo Stato degli utili netti della Banca; l'emissione di titoli di Stato al tasso di interesse del 3 per cento quale corrispettivo delle quote di Banca d'Italia trasferite allo Stato; l'emendamento 19.2 Agostini, che modifica la struttura e l'organizzazione della Banca d'Italia e dispone, tra l'altro, che con regolamento del Governo si preveda la conversione obbligatoria delle quote di partecipazione


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al capitale in obbligazioni; l'emendamento 19.3 Grandi, che prevede la trasformazione della Banca d'Italia in una fondazione di diritto pubblico il cui patrimonio può essere parzialmente utilizzato per acquisire il capitale azionario di Banca d'Italia; l'emendamento 19.13 Pinza, che sopprime il comma 9 che rinvia ad un regolamento governativo la definizione delle modalità attuative del comma 2, in materia di controllo dell'azionariato di Banca d'Italia; l'emendamento 19.32 Alfonso Gianni che, senza modificare la clausola di copertura prevista dal comma 10, dispone che le quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia non possano essere inferiori al 75 per cento, prevedendo che, a tale scopo, le quote di partecipazione della Banca d'Italia detenute da soggetti ed enti di diritto privato sono trasferite a titolo gratuito allo Stato.

Pietro MAURANDI (DS-U) ricorda che risulta molto probabile la presentazione di proposte emendative da parte del Governo, sulle quali potrebbe essere posta la questione di fiducia, che incidono su parti significative del testo. Chiede pertanto che la Commissione rinvii l'esame del provvedimento in attesa della formalizzazione di tali proposte emendative.

Il sottosegretario Maria Teresa ARMOSINO rileva che il Governo sta predisponendo una proposta emendativa che modifica l'articolo 19 del provvedimento, prevedendo un mandato di sei anni, rinnovabile una sola volta per il Governatore della Banca d'Italia. Verrebbe inoltre soppressa la disposizione che prevedeva l'acquisizione da parte dello Stato delle quote di capitale della Banca d'Italia attualmente detenute da soci privati, sulla quale peraltro la Commissione aveva avanzato alcune richieste di chiarimento. Esprime poi parere contrario su tutte le proposte emendative richiamate dal relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene comunque opportuno procedere all'espressione del parere, in considerazione del fatto che l'Assemblea sta per iniziare le votazioni sul provvedimento e fermo restando che la Commissione potrà esprimersi, se necessario, su eventuali ulteriori proposte emendative presentate dal Governo.

Ettore PERETTI (UDC), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:

«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
sul testo del provvedimento,
rilevato che l'utilizzo, per finalità di copertura, del fondo di ammortamento dei titoli di Stato, di cui all'articolo 2 della legge n. 432 del 1993, previsto al comma 10 dell'articolo 19, sembra prefigurare una parziale deroga alle finalità per le quali il medesimo fondo è costituito, vale a dire la riduzione del debito pubblico, tanto più in considerazione della disposizione, inserita nel disegno di legge finanziaria per il 2006 per cui anche i proventi delle dismissioni immobiliari confluiranno nel fondo;
considerato che i dati a disposizione non consentono di verificare se l'importo di 800 milioni di euro, indicato al medesimo comma 10 dell'articolo 19, è sufficiente a consentire l'acquisizione della maggioranza delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia, per cui deve intendersi che le disposizioni di cui al medesimo articolo 19 sono dirette ad avviare un processo la cui integrale attuazione potrà articolarsi in un arco temporale più ampio rispetto ad una sola annualità,

esprime

NULLA OSTA

sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea,

esprime

PARERE CONTRARIO


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sugli emendamenti 9.1, 19.1, 19.2, 19.3, 19.13, 19.14 e 19.32 in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sui restanti emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2.»

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 15.50.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

Schema di decreto del Presidene del Consiglio dei ministri concernente ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devolua alla diretta gestione statale per il 2005.
Atto n. 549.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 725 di mercoledì 7 dicembre 2005, a pag. 21, seconda colonna, quindicesima riga, dopo le parole «del Governo» siano inserite le seguenti: «e l'emendamento Tab. 2.18 del relatore»; all'allegato 3, a pag. 88, seconda colonna, nona riga, siano inserite le parole: «2.1 Il Governo»; all'allegato 5, a pag. 136, prima colonna, trentanovesima riga, siano inserite le parole: «2.1 Il Governo».