VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 21 settembre 2005


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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Mercoledì 21 settembre 2005 - Presidenza del presidente Pietro ARMANI. - Interviene il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Ugo Martinat.

La seduta comincia alle 14.30.

Sugli strumenti di verifica dell'attuazione del programma di infrastrutture strategiche.

Pietro ARMANI, presidente, ricorda che nella seduta del 14 settembre 2005 sono state rese comunicazioni sugli strumenti di verifica dell'attuazione del programma di infrastrutture strategiche; in quella occasione, si è convenuto di rinviare ad un'ulteriore seduta il dibattito in Commissione sulle tematiche oggetto delle comunicazioni stesse.

Il viceministro Ugo MARTINAT avverte che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, avendo preso atto delle comunicazioni rese dal Presidente Armani nella precedente seduta, non ritiene necessario svolgere ulteriori considerazioni sui temi in questione.

Fabrizio VIGNI (DS-U), anche in considerazione dell'importanza di tenere aperto un dibattito parlamentare serio ed approfondito sui temi oggetto delle comunicazioni, sottolinea l'opportunità di rinviare ad altra seduta il seguito della discussione, al fine di ultimare le necessarie riflessioni sulla materia, che reputa di rilevante interesse per i lavori della Commissione.


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Pietro ARMANI, presidente, rinvia, quindi, ad altra seduta il seguito della discussione sulle comunicazioni in titolo.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 21 settembre 2005. - Presidenza del presidente Pietro ARMANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Roberto Tortoli.

La seduta comincia alle 14.35.

Modifiche alla legge n. 36 del 1994 in materia di gestione delle acque nei comuni montani.
C. 5568 Parolo e C. 5829 Zanetta.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 21 giugno 2005.

Pietro ARMANI, presidente, comunica che, in data 20 settembre 2005, si sono conclusi i lavori del Comitato ristretto costituito per l'esame delle proposte di legge in titolo. In esito all'istruttoria svolta nell'ambito del Comitato ristretto e, in particolare, alle audizioni informali effettuate, il relatore ha predisposto una proposta di testo unificato dei progetti di legge nn. 5568 e 5829 (vedi allegato 1), di cui propone l'adozione come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.

Antonio MEREU (UDC), relatore, illustra i contenuti del nuovo testo unificato delle proposte di legge in titolo, che è stato predisposto tenuto conto di alcuni elementi emersi nel corso delle audizioni informali svolte. Nel precisare che la proposta di testo unificato si basa sulla facoltatività dell'adesione al servizio idrico integrato per talune tipologie di comuni specificamente indicate, rileva l'importanza delle disposizioni contenute nei nuovi commi 4-ter e 4-quater, concernenti rispettivamente la possibilità per i comuni, una volta usciti, di rientrare nell'ambito territoriale di appartenenza e il mantenimento di funzioni di regolazione generale e di controllo dell'autorità d'ambito sulle gestioni dei comuni che non aderiscono all'ambito territoriale. Fa presente, comunque, che il testo potrà essere ulteriormente migliorato nel corso dell'esame in sede referente, anche accogliendo eventuali proposte emendative di gruppi di maggioranza e di opposizione.

Ugo PAROLO (LNFP) ringrazia preliminarmente il relatore per il lavoro svolto in sede di Comitato ristretto. Esprime apprezzamento per il nuovo testo unificato, che rispetta lo spirito delle proposte di legge originarie. Rileva, comunque, l'opportunità di rinviare ad altra seduta l'adozione del testo base, al fine di approfondire ulteriormente talune valutazioni, avanzate dai gruppi di opposizione ed emerse nell'ambito del Comitato ristretto. Nel reputare fondate queste valutazioni, preannuncia la presentazione di emendamenti in tal senso nel prosieguo dell'esame in sede referente. Si tratta, in primo, luogo, dell'opportunità di sopprimere la lettera c) del capoverso 4-bis, che rischierebbe di creare problemi nell'applicazione della norma e, in secondo luogo, dell'esigenza di rivedere - conseguentemente - la procedura per il rientro negli ambiti territoriali dei comuni che hanno deciso di revocare l'adesione.
A suo giudizio, inoltre, andrebbe approfondita la compatibilità del testo con gli schemi dei decreti attuativi della cosiddetta «legge delega ambientale», che sono ancora in fase di predisposizione da parte del Governo. Anche se tali schemi non sono stati definitivamente approvati da parte del Governo, fa presente che, a un primo esame delle bozze tuttora in circolazione, non dovrebbero sussistere problemi di questo tipo; tuttavia, occorre garantire un esame più approfondito della questione, che eventualmente potrà essere effettuato con l'ausilio del Governo o, al


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più tardi, in occasione della formale trasmissione degli schemi dei decreti alle Camere per l'espressione del parere.

Pietro ARMANI, presidente, preso atto delle considerazione svolte dal deputato Parolo, invita il Governo a verificare con attenzione la compatibilità dei contenuti del testo predisposto dal Comitato ristretto con gli schemi dei decreti attuativi della «delega ambientale».

Il sottosegretario Roberto TORTOLI rileva che, ad un giudizio di massima, non dovrebbe sussistere un'incompatibilità fra il testo in esame e gli schemi dei decreti attuativi della «delega ambientale», che sono ancora in fase di predisposizione. Premesso, peraltro, che il Governo non assume una posizione contraria sul provvedimento in esame, si riserva di fornire ulteriori chiarimenti in occasione della prossima seduta.

Pietro ARMANI, presidente, ricorda che sugli schemi dei decreti attuativi della delega è previsto un doppio parere parlamentare e che, pertanto, la Commissione disporrà del tempo necessario per suggerire eventuali aggiustamenti al testo.

Valter ZANETTA (FI), nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, fa presente che il testo unificato recepisce alcuni elementi emersi nelle audizioni svoltesi in sede di Comitato ristretto, nel cui ambito si è avuto modo di constatare che i piccoli comuni sono favorevoli a questa iniziativa parlamentare. Auspica, quindi, che sul testo si possa registrare un'ampia convergenza dei gruppi, garantendo un rapido percorso parlamentare per la definitiva approvazione.

Ermete REALACCI (MARGH-U), pur apprezzando lo spirito con il quale si sta svolgendo il lavoro istruttorio e precisando che la sensibilità sulla tematica in esame è comune a quella dei gruppi di maggioranza, fa presente che la disponibilità a consentire un percorso rapido per l'approvazione del provvedimento è ovviamente legata all'attuale contesto politico. Fino a quando si protrarrà l'attuale situazione, pertanto, i gruppi di opposizione, pur non essendo pregiudizialmente ostili al provvedimento, non potranno fornire nessuna garanzia in tal senso.

Pietro ARMANI, presidente, considerata l'opportunità che, anche alla luce della rilevanza delle questioni trattate dal provvedimento, la deliberazione sulla proposta di adozione del testo base avvenga nel corso della prossima settimana, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alle disposizioni istitutive dell'Ente parco nazionale del golfo di Orosei e del Gennargentu.
C. 579 Tonino Loddo e C. 5544 Onnis.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 26 luglio 2005.

Pietro ARMANI, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti alla proposta di legge C. 5544 (vedi allegato 2), già adottata come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.

Antonio MEREU (UDC), relatore, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Lion 1.1 e Vigni 1.2, sull'emendamento Realacci 1.3 e sugli identici emendamenti Lion 2.1 e Vigni 2.2. Invita, altresì, i presentatori al ritiro dell'emendamento Guido Dussin 1.4, che interviene su una materia non sufficientemente approfondita dalla Commissione nel corso della propria attività istruttoria.

Il sottosegretario Roberto TORTOLI si rimette alla Commissione in ordine agli emendamenti riferiti al provvedimento in esame. Fa presente, infatti, che il Governo ha ripetutamente tentato di individuare una soluzione alla situazione dell'Ente parco nazionale del golfo di Orosei e del Gennargentu, proponendo una riduzione al minimo del perimetro del Parco. Segnala tuttavia che, a fronte di questa


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disponibilità, ha personalmente avuto modo di constatare un atteggiamento di diffidenza e di sospetto a livello locale.
Come rappresentante del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, fa presente che non è possibile convenire sulla richiesta di mera soppressione del Parco. Sarebbe, infatti, preferibile rivedere, in accordo con le popolazioni locali, i confini del Parco e proporre progetti ad hoc, alternativi alla soppressione del Parco, che siano finalizzati allo sviluppo economico e sociale del territorio. È comprensibile, comunque, il dissenso delle popolazioni locali, con le quali non è stato instaurato un efficace rapporto di comunicazione interistituzionale, che consenta di individuare correttamente le soluzioni. A suo avviso, inoltre, il contesto è ulteriormente complicato dalla posizione della presidenza della Giunta regionale che, non intendendo cooperare con il Governo per intervenire sul problema dei vincoli alla caccia, rischia di compromettere seriamente la sicurezza sul territorio.

Ermete REALACCI (MARGH-U) rileva che il problema della caccia nel Parco del Gennargentu è un problema serio e reale, che non viene di fatto affrontato, posto che il medesimo Parco esiste solo sulla carta e non sono operativi gli enti gestori, che dovrebbero prendere le necessarie decisioni in quell'ambito. Ricorda, ad esempio, che in altri parchi è permessa la caccia ai cinghiali. Reputa indispensabile, quindi, che si arrivi a un accordo fra Governo e Regione. Fa presente, peraltro, che l'anno passato misure di questo tipo furono inserite in un'ordinanza di protezione civile, emanata in occasione di incendi.

Il sottosegretario Roberto TORTOLI, intervenendo per una precisazione, sottolinea che una disposizione finalizzata ad affrontare la questione della sospensione dei vincoli alla caccia nel Parco del Gennargentu, originariamente inserita nella bozza di un'ordinanza di protezione civile elaborata in occasione di un'alluvione nei territori dell'Ogliastra, fu successivamente espunta dal testo definitivo, proprio perché non si trovò un accordo con la presidenza della Giunta regionale.

Ermete REALACCI (MARGH-U), preso atto della precisazione del rappresentante del Governo, intende altresì rilevare come la situazione relativa all'Ente parco del Gennargentu risulti «imbarazzante», posto che, al di là del merito della questione, il Governo, se lo volesse, potrebbe affrontare una seria riforma nell'ambito dei decreti attuativi della cosiddetta «delega ambientale», considerato che la materia dei parchi e delle aree protette è inclusa nella medesima delega.

Pietro ARMANI, presidente, ritiene che alla Commissione non sia, al momento, impedito di proseguire nell'esame del provvedimento in titolo, valutando eventualmente la possibilità di inserire i suoi contenuti in occasione dell'esame degli schemi dei decreti attuativi della «delega ambientale».

Donato PIGLIONICA (DS-U) giudica «surreale» il dibattito parlamentare sul provvedimento in esame. Il Governo, in realtà, non vuole pronunciarsi chiaramente sulla questione che interessa il futuro del Parco, rimettendosi semplicemente alla Commissione. D'altronde, l'imbarazzo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio appare legittimo, considerato che il provvedimento in esame si porrebbe in netta «controtendenza» rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni, a proposito del costante aumento dei parchi e delle aree protette sul territorio nazionale, rischiando di rappresentare una pericolosa inversione di tendenza. Ogni soggetto interessato, infatti, cercherà di modificare la legge n. 394 del 1991, cercando di sopprimere i parchi e le aree protette a proprio piacimento.
Fa presente, inoltre, che sulla questione del Parco del Gennargentu è necessario migliorare la comunicazione con i rappresentanti delle istituzioni locali, sospendendo le clausole di salvaguardia, anche per una più efficace tutela dell'ordine


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pubblico. Ciò spiega le ragioni degli emendamenti soppressivi presentati dal suo gruppo. A suo avviso, d'altronde, non vi sarebbero le condizioni per una definitiva approvazione del provvedimento entro la fine della legislatura.

Il sottosegretario Roberto TORTOLI, nella consapevolezza della rilevanza delle questioni emerse nella fase istruttoria del provvedimento, ribadisce l'impossibilità per il Governo di approvare tout court il provvedimento in esame. Intende, tuttavia, ricordare che i tentativi - tutti falliti - di riperimetrazione del Parco testimoniano l'ostilità preconcetta delle popolazioni locali, che è il segno evidente di un danno prodotto nella coscienza ambientale del territorio. Nella vicenda ci sono, quindi, chiare colpe della classe dirigente, a fronte delle quali la Regione Sardegna non ha saputo fornire un fattivo contributo per la soluzione della questione.

Antonio MEREU (UDC), relatore, ricorda che gli argomenti sollevati nella seduta odierna sono stati sufficientemente approfonditi nel corso delle audizioni informali svoltesi in sede di Comitato ristretto, in cui anche i rappresentanti della Regione Sardegna hanno evidenziato una posizione di insostenibilità o, quanto meno, di scarso interesse nei confronti del Parco nazionale. Ritiene quindi opportuno che la Commissione prosegua nell'esame del provvedimento.

Donato PIGLIONICA (DS-U), intervenendo per una precisazione, intende sottolineare che i rappresentanti della Regione Sardegna non hanno assolutamente espresso una posizione contraria all'esistenza del Parco nazionale, manifestando - semmai - forti difficoltà di dialogo con il Governo per l'individuazione di una soluzione condivisa.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge gli identici emendamenti Lion 1.1 e Vigni 1.2.

Ermete REALACCI (MARGH-U) illustra i contenuti del proprio emendamento 1.3, di cui raccomanda l'approvazione. Con esso, si intende suggerire un percorso alternativo per la definizione del Parco e delle misure di salvaguardia ambientale, senza stravolgere i contenuti della legge n. 394 del 1991. La modifica delle norme di salavaguardia non prescinde, infatti, dal dibattito in corso e appare quanto mai opportuna.

La Commissione respinge l'emendamento Realacci 1.3.

Ugo PAROLO (LNFP), preso atto delle considerazioni di opportunità formulate dal relatore, ritira l'emendamento Guido Dussin 1.4, precisando tuttavia che la questione ad esso sottesa è rilevante e dovrebbe essere risolta: si tratta, infatti, di intervenire sullo status del Parco nazionale del Delta del Po, che dovrebbe essere trasformato in parco interregionale.

Ermete REALACCI (MARGH-U) fa presente che la questione del Parco del Delta del Po è sintomatica dei rischi esistenti nell'avallare scelte politiche come quelle recate dal provvedimento in esame. Ribadisce, inoltre, l'esigenza che il Governo valuti l'impatto che l'eventuale approvazione di tale proposta di legge avrebbe sull'attuazione della «delega ambientale», con riferimento allo schema di decreto legislativo relativo alle aree naturali protette.

La Commissione respinge, quindi, gli identici emendamenti Lion 2.1 e Vigni 2.2.

Pietro ARMANI, presidente, avverte che, essendosi concluso l'esame degli emendamenti, sarà richiesto alle competenti Commissioni il prescritto parere sul testo della proposta di legge C. 5544, adottata come testo base.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 21 settembre 2005. - Presidenza del presidente Pietro ARMANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Roberto Tortoli.

La seduta comincia alle 15.15.

DL 182/05: Interventi urgenti in agricoltura, per gli organismi pubblici del settore e per contrastare andamenti anomali dei prezzi.
C. 6063 Governo.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame.

Gregorio DELL'ANNA (FI), relatore, ricorda che il disegno di legge in esame prevede la conversione del decreto-legge n. 182 del 2005, recante interventi urgenti in agricoltura e per gli organismi pubblici di settore, nonché per contrastare andamenti anomali dei prezzi nelle filiere agroalimentari. Il provvedimento incide specificamente sul caso creatosi nel settore vitivinicolo in Puglia, in particolare nelle province di Foggia, Bari e Lecce, dove si è verificato un anomalo e rilevante calo dei prezzi delle uve da vino riconosciuti ai produttori agricoli. A seguito dell'accordo sottoscritto a fine agosto tra produttori e trasformatori, l'articolo 1 prevede, in particolare, l'applicazione del regolamento comunitario n. 1860/2004, del 6 ottobre 2004, relativo all'attuazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE per gli aiuti de minimis nei settori dell'agricoltura e della pesca, nonché l'autorizzazione al ritiro da parte dell'AGEA di un quantitativo massimo di 800 mila quintali di uva da tavola.
Per quanto concerne gli aspetti di competenza della VIII Commissione, segnala l'articolo 4, in cui si prevede la costituzione da parte dell'AGEA di una società a capitale misto pubblico-privato per la gestione del sistema informatico agricolo nazionale. In particolare, si specifica opportunamente che la scelta del socio privato avviene mediante l'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, ai sensi del decreto legislativo n. 157 del 1995. Fa presente, inoltre, che l'articolo 6 proroga di un ulteriore anno l'attività dell'Ente irriguo umbro-toscano. Come evidenziato nella relazione illustrativa, la predetta proroga si rende necessaria in considerazione della complessità del processo di privatizzazione dell'Ente.
Alla luce degli aspetti evidenziati, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento.

Maurizio Enzo LUPI (FI) esprime apprezzamento per le considerazioni svolte dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.20.