V Commissione - Giovedì 25 marzo 2004


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ALLEGATO

Risoluzioni 7-00364 Pagliarini ed altri e 7-00371 Ventura ed altri: Ritardo nei pagamenti alle imprese fornitrici da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La V Commissione,
premesso che:
è largamente diffusa, non soltanto tra gli operatori del settore, ma anche a livello politico, la consapevolezza dei problemi che i ritardati pagamenti, da parte delle amministrazioni pubbliche, provocano alle imprese fornitrici di beni e servizi;
è infatti ampiamente dimostrato che il mancato pagamento nei termini previsti comporta ricadute pesantissime sulla operatività e sulle prospettive di sviluppo delle imprese fornitrici, le quali si vedono costrette ad indebitarsi ovvero a rinunciare alla realizzazione di investimenti per far fronte alla carenza di liquidità;
i danni sono particolarmente vistosi nel caso di imprese operanti in settori ad alta intensità di lavoro, nelle quali maggiore è l'incidenza di oneri fissi non rinviabili, quali i costi del personale;
secondo uno studio della Commissione europea, le inadempienze collegate ai ritardati pagamenti provocano ogni anno in Europa perdite di crediti per 23,6 miliardi di euro; si calcola, inoltre, che almeno un fallimento su quattro è dovuto a tale fenomeno;
allo scopo di ricondurre il problema a dimensioni fisiologiche è stata adottata la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2000/35/CE del 29 giugno 2000, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, recepita nell'ordinamento interno, in attuazione dell'articolo 26 della legge 1o marzo 2002, n. 39 (legge comunitaria 2001), dal decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231;
in particolare, al fine di indurre i soggetti debitori ad adempiere tempestivamente ai loro obblighi, gli articoli 4 e 5 del decreto legislativo prevedono che dal giorno successivo alla scadenza del termine per il pagamento gli interessi di mora decorrano automaticamente;
la corresponsione degli interessi di mora nei termini indicati comporta esborsi consistenti per le pubbliche amministrazioni, tali da superare ampiamente gli eventuali vantaggi che possono ottenuti, nel breve periodo, in termini di cassa;
i ritardi nei pagamenti, pur costituendo una grave violazione contrattuale da parte delle pubbliche amministrazioni, sono tuttavia subiti dalle imprese danneggiate in primo luogo in ragione della lentezza e della onerosità delle procedure esecutive e, in secondo luogo, per il timore di vedere compromesso il loro rapporto con le amministrazioni stesse;
nella risoluzione di approvazione del Documento di Programmazione economico-finanziaria 2004-2006, votata alla Camera dei deputati il 31 luglio 2003, si impegnava, tra le altre cose, il Governo: « ad assicurare un più tempestivo pagamento dei prestatori di servizi ed esecutori degli appalti di lavoro da parte delle pubbliche amministrazioni»;


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una soddisfacente soluzione del problema, oltre a non apparire più procrastinabile, risulta attualmente agevolata dalla varietà degli strumenti e delle procedure alternativi che l'evoluzione dei mercati, dei rapporti commerciali e dei sistemi di pagamento mette a disposizione;

impegna il Governo

a effettuare una periodica ricognizione della consistenza dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese fornitrici e della durata media dei ritardi nonché un monitoraggio dei maggiori oneri sostenuti a titolo di interessi moratori corrisposti alle imprese creditrici;
a valutare la possibilità di adottare apposito atto di indirizzo del Presidente del Consiglio dei Ministri a tutte le amministrazioni statali con il quale indurre le stesse a provvedere, nei limiti delle rispettive disponibilità di cassa, alla progressiva estinzione dei debiti accumulati e ad attenersi, per il futuro, al rispetto dei tempi prescritti;
a verificare la possibilità di ricorrere alla normativa vigente in materia di cartolarizzazione, a partire dalla legge n. 130 del 1999, consentendo il ricorso alla cessione dei crediti esistenti, in quanto scaduti ed esigibili, mediante anticipazione al creditore dei relativi importi, fatta salva la possibilità per i soggetti cessionari di rivalersi sulle pubbliche amministrazioni debitrici mediante ricorso a modalità di recupero più spedite;
a valutare la possibilità di consentire alla Cassa depositi e prestiti, in considerazione del suo ruolo di soggetto finanziatore delle amministrazioni pubbliche, e in particolare di quelle locali, l'effettuazione di operazioni di cessione dei crediti scaduti ed esigibili, anche mediante cartolarizzazione degli stessi, con costi ed oneri finanziari a carico delle amministrazioni debitrici;
a fornire periodicamente al Parlamento i necessari elementi per un monitoraggio della situazione.
(8-00076)
«Giancarlo Giorgetti, Pagliarini, Michele Ventura, Alberto Giorgetti, Morgando, Peretti, Agostini, Boccia, Zorzato, Gioacchino Alfano, Polledri, Ferro, D'Agrò, Gastaldi, Mazzocchi, Didonè, Gambini, Mariotti, Duilio, Maurandi».