VII Commissione - Resoconto di mercoledì 11 giugno 2003


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 11 giugno 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Nicola Bono.

La seduta comincia alle 13.40.

Sui lavori della Commissione.

Ferdinando ADORNATO, presidente, propone un'inversione dell'ordine dei lavori, nel senso di anticipare l'esame, in sede referente, della proposta di legge Cennamo C. 2500, sul Consorzio «La città vesuviana».

La Commissione concorda.

Consorzio «La città vesuviana».
C. 2500 Cennamo.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Simonetta LICASTRO SCARDINO (FI), relatore, illustrando i contenuti del provvedimento, sottolinea che la presente proposta di legge intende costituire una nuova disciplina che aggiorni quell'iniziativa parlamentare del 29 luglio 1971, n. 578 che dava vita ad un ente per le ville vesuviane, consorzio tra Stato, regione Campania, provincia di Napoli, comuni di Napoli, Ercolano, San Giorgio a Cremano, Torre del Greco e Torre Annunziata, con lo scopo di provvedere alla conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio artistico delle ville vesuviane del diciottesimo secolo.
Con la vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali i 121 immobili con i relativi parchi o giardini, patrimonio dell'ente, sono oggetto di promozione, sviluppo di attività di rilevazione, documentazione studio oltre al restauro ed alle attività culturali sostenute.
Dopo aver richiamato gli interventi più significativi previsti dal provvedimento, precisa che sono stati tutti resi possibili grazie a numerose iniziative ed ai concorsi finanziari della regione, di alcune finanziarie e dei fondi europei.
Rileva tuttavia che un quadro normativo territoriale mutato, ed una nuova esigenza di politica di sviluppo di tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico e ambientale esigono: in primo luogo, un approfondimento delle attuali conoscenze ed una catalogazione dei beni in oggetto; in secondo luogo, un adeguamento alle innovazioni normative sia di conservazione che di gestione dei beni culturali.
Sottolinea che una seconda lettura di questi beni, di natura squisitamente urbanistica, insieme alla tutela e valorizzazione anche di analoghe formazioni architettoniche vesuviane quali i casali e le masserie, spinge ad una ricerca di recupero urbanistico ambientale, punto di riferimento primario di una politica di riqualificazione integrata, riordinando tutti gli spazi pubblici fruibili dell'intera area vesuviana.
Diventa necessario estendere l'oggetto di tutela a tutte le formazioni architettoniche vesuviane, schedare non solo per singole unità edilizie, ma per ambiti complessi in modo da provvedere ad interventi coordinati, con riferimento alle nuove norme riguardanti i consorzi tra enti pubblici (legge 8 giugno 1990, n. 142), contenute nel testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, e all'istituzione del Parco nazionale del Vesuvio, con legge 6 dicembre 1999, n. 394.
Ed è per questo che si rende necessario costituire un nuovo soggetto titolare di rapporti attivi e passivi con autonomia di gestione, governo e finanze, con sede istituzionale proprie e capacità decisionale sui beni in oggetto, gestione diretta di programmi integrati sia occupazionali che di investimento autonomo dal punto di vista finanziario, sia per rimesse statali, regionali, comunali, con programmazione autonoma di bilancio ed attribuzione all'ente di «azienda».
Precisa che questo è lo scopo del provvedimento in titolo, che è articolato in venti


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articoli, già all'attenzione di questa Commissione nella precedente legislatura (A. C. 1525).
Dopo aver ricordato i nomi dei comuni del nuovo consorzio, che gode di proprio statuto ed ha sede in uno dei comuni, precisa che ad essi potranno aggiungersi altri enti pubblici e soggetti pubblici o privati.
In particolare, l'articolo 1 trasforma l'ente in consorzio «la Città Vesuviana», definendo gli scopi, la successione della titolarità, l'ambito territoriale di riferimento, la partecipazione obbligatoria del comune di Napoli e dei comuni dell'area Vesuviana, nonché l'ampliamento e la personalità giuridica di diritto pubblico.
Gli strumenti di programmazione annuale e pluriennale, degli interventi, previsione di regolamento di gestione del patrimonio immobiliare, quali interventi di restauro e conservazione, acquisto, espropriazione e acquisizione sono elencati all'articolo 2; mentre gli articoli dal 3 al 7 prevedono quelli che saranno gli organi del Consorzio, Consiglio di amministrazione, presidente della regione Campania, provincia di Napoli, ente Parco nazionale del Vesuvio, rappresentanti dei 21 comuni, i loro compiti, comitato esecutivo, collegi revisori dei conti, competenze, durata delle pratiche, limiti, riconferme.
Sottolinea che gli articoli 8 e 9 individuano le entrate del Consorzio ed i criteri di disciplina della gestione, nonché i contenuti del regolamento con le sue priorità di esecuzione.
Le procedure del censimento e l'inventario dei beni, accertamento d'occupazione, titoli di godimento, pubblica utilità per restauro e consolidamento, sono contenute nell'articolo 10; mentre l'articolo 11 definisce l'obbligo per i proprietari di provvedere alla manutenzione disciplinandone gli incentivi e le agevolazioni tributarie previste (articolo 12).
Osserva quindi che gli articoli 13 e 14 regolano i regimi tributari; mentre l'articolo 15 stabilisce le modalità di fruizione da parte del pubblico e lo svolgimento di attività culturali per immobili, parchi, giardini destinatari di contributi. Per perseguire le sue finalità, il Consorzio (articolo 16) avrà la facoltà di contrarre mutui con la Cassa depositi e prestiti; mentre tutte le finalità relative a questo scopo sono definite nell'articolo 17 (la non alienazione nei 10 anni successivi se si utilizzano contributi a fondo perduto).
Osserva inoltre che l'articolo 18 stabilisce la tutela dei livelli occupazionali del personale in servizio; mentre l'articolo 19 prevede l'ammontare del contributo statale, pari a 2,5 milioni di euro per ciascun anno, le cui modalità di reperimento delle risorse derivanti dall'onere dell'attuazione della legge sono definite all'articolo 20.
Sottolinea che la trasformazione da ente a consorzio rende necessario l'intervento per legge, anche se non è chiara la completa abrogazione della legge n. 578 del 1971, poiché alcune norme sono rimaste in quest'ultima (previsione criteri per l'impiego dei fondi, la previsione di una tutela degli occupanti gli immobili, assicurando un alloggio idoneo).
I contenuti del provvedimento sono ricondotti a materie di tutela e valorizzazione dei beni culturali che il comma 2 lettera s) e il comma 3 dell'articolo 117 del nuovo titolo V della Costituzione rimettono sia alla competenza statale che alla competenza concorrente Stato-regioni.
Sottolinea la necessità e l'urgenza di provvedere alla conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio artistico delle ville vesuviane del diciottesimo secolo, che allo stato attuale versano in una situazione di degrado assoluto, per renderle godibili al grande pubblico.
Rileva, tuttavia, che il testo del provvedimento contiene talune incertezze, che lascia margini interpretativi all'ambito di intervento e all'ambito territoriale: esprime quindi l'esigenza di un testo che sia più snello ed in grado di accorpare disposizioni e competenze in meno articoli (Consiglio d'amministrazione, censimento dei beni in oggetto), di definire meglio le modalità per ricorrere a collaborazioni esterne, di specificare se la maggioranza del 30 per cento sia comprensiva anche degli interessi maturati sull'importo


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concesso a contributo; sottolinea quindi la necessità di modificare la previsione del triennio di riferimento ai fini della copertura finanziaria.

Ferdinando ADORNATO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 13.45, è ripresa alle 13.50.

Contributo all'Agenzia mondiale antidoping.
C. 3918 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 28 maggio 2003.

Ferdinando ADORNATO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara chiuso l'esame preliminare.

Paolo SANTULLI (FI), relatore, intervenendo in sede di replica, auspica una rapida approvazione del provvedimento in titolo e ritiene che si possa procedere al suo trasferimento alla sede legislativa.

Ferdinando ADORNATO, presidente, propone di fissare il termine per la presentazione di emendamenti alle ore 16 di lunedì 16 giungo 2003, avvertendo che, qualora non venissero presentati emendamenti, il testo sarebbe senz'altro trasmesso alle competenti Commissioni in sede consultiva.

La Commissione concorda.

Ferdinando ADORNATO, presidente, si riserva di verificare la sussistenza dei requisiti prescritti dall'articolo 92, comma 6, del regolamento, ai fini della trasmissione alla Presidenza della Camera della richiesta di trasferimento in sede legislativa. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 13.55, è ripresa alle 14.45.

Interventi per i beni e le attività culturali, lo sport, l'università e la ricerca, nonché in materia socio-sanitaria.
C. 3992, approvata dal Senato, e C. 3676 Rotundo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 4 giugno 2003.

Carlo CARLI (DS-U), in considerazione della necessità di un ulteriore approfondimento della materia e del fatto che numerosi deputati intendono intervenire nella discussione, chiede di rinviare alla prossima settimana il seguito dell'esame del provvedimento.

Ferdinando ADORNATO, presidente, nell'accogliere la proposta di rinvio avanzata dal deputato Carli, ritiene opportuno che nella prossima seduta, di martedì 17 giugno, si concluda l'esame preliminare e si proceda alla fissazione del termine per la presentazione di emendamenti.

La Commissione prende atto.

Ferdinando ADORNATO, presidente rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 giugno 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO.

La seduta comincia alle 13.45.

Valorizzazione della funzione sociale svolta dagli oratori parrocchiali.
C. 388-B Volontè, approvata dalla Camera e modificata dal Senato.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame.

Michele RANIELI (UDC), relatore, illustrando i contenuti della proposta di legge Volontè C. 388-B, approvata dalla Camera a


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modificata dal Senato, sottolinea l'importanza degli oratori parrocchiali, che rappresentano luoghi di educazione alla fede, attraverso una pedagogia spirituale che comprende l'utilizzo di strumenti e spazi come il gioco, lo sport e l'impegno sociale. Nel sottolineare quindi che la caratteristica principale dell'oratorio è quella di essere aperto a tutti, osserva che frutti della sua attività sono la prevenzione dal disagio e dai fenomeni di deviazione minorile, il sostegno alle famiglie, l'educazione alla convivenza civile, alla solidarietà, al volontariato ed alla organizzazione del tempo libero.
Dal punto di vista culturale e sociale, sottolinea il fatto che, nel corso del suo iter parlamentare, la proposta di legge in titolo è stata estesa anche alle altre confessioni religiose che in Italia hanno stipulato un'intesa con lo Stato nel rispetto della società multiculturale e multireligiosa nella quale vivono i cittadini italiani.
Giudica profondamente ingiusta la critica espressa da qualche parte secondo la quale quella in esame sarebbe una proposta di legge «manifesto».
Pur rilevando l'esiguità delle risorse finanziarie previste, ritiene comunque positivo il fatto che si possa iniziare su questa materia una riflessione pratica che avrà, a suo avviso, delle evoluzioni future.
Rilevata l'importanza del provvedimento in esame per la tutela di una parte dell'identità del paese, per riconoscere i valori di una tradizione sana e funzionante e per stabilire il senso di un'esperienza comune a più generazioni di cittadini italiani, formula una proposta di parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 13.50.

COMITATO DEI NOVE

Interventi per le università di Messina, di Cassino e Pontina.
C. 3253-3247-A.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 14 alle 14.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 11 giugno 2003. - Presidenza del vicepresidente Guglielmo ROSITANI, indi del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Nicola Bono.

La seduta comincia alle 14.20.

Guglielmo ROSITANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-02024 Colasio: Recupero del Castello Carrarese di Padova.

Andrea COLASIO (MARGH-U) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Nicola BONO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Andrea COLASIO (MARGH-U), replicando, prende atto della chiara volontà del Ministero dei beni e della attività culturali di sollecitare una rapida consegna del bene in oggetto.

Il sottosegretario Nicola BONO, nel precisare che il problema riguarda attualmente il Ministero della giustizia, che è titolare della struttura, fornisce ulteriori rassicurazioni al deputato Colasio.

Andrea COLASIO (MARGH-U), nel prendere atto con soddisfazione della risposta testé fornita dal rappresentante del Governo, sottolinea tuttavia l'esigenza di intervenire rapidamente. In conclusione, osserva che, se la vicenda avesse riguardato un soggetto privato, quest'ultimo sarebbe stato arrestato.


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5-02074 Chiaromonte ed altri: Utilizzo del Consiglio nazionale per i beni culturali al fine di valutare i beni di valore storico gestiti dalla «Patrimonio Spa».

Carlo CARLI (DS-U) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Nicola BONO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Carlo CARLI (DS-U), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo e sottolinea l'esigenza che il Ministero per i beni e le attività culturali intervenga presso il Ministero dell'economia e delle finanze per accertare la veridicità delle notizie di stampa diffuse sulla società «Patrimonio Spa». Esprime quindi la convinzione che, qualora venisse coinvolto nella vicenda il ministero, il ministro per i beni e le attività culturali avvertirebbe l'esigenza di fare ricorso alle competenze specifiche del Consiglio nazionale per i beni culturali ed ambientali.

Il sottosegretario Nicola BONO, riguardo alla indagine che il ministero dovrebbe svolgere presso il Ministero dell'economia e delle finanze, precisa che nessun bene può essere destinato all'alienazione senza una specifica autorizzazione del ministro; non è pertanto necessario procedere alla verifica richiesta poiché il Ministero dell'economia e delle finanze, per poter agire nel caso di specie, deve ricevere un decreto liberatorio da parte del Ministero per i beni e le attività culturali.

5-02075 Rodeghiero e Bianchi Clerici: Criteri per la definizione dei cimeli di carattere storico e documentario relativamente all'applicazione della legge n. 78 del 2001.

Flavio RODEGHIERO (LNP) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Nicola BONO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Flavio RODEGHIERO (LNP), replicando, sottolinea preliminarmente la necessità di prevedere criteri chiari per la determinazione del notevole valore storico e documentale dei cimeli di carattere storico e documentale. Riguardo a ciò, esprime la convinzione che i rappresentanti delle associazioni dei collezionisti potrebbero offrire importanti contributi di riflessione per la predisposizione di un'apposita circolare in materia.

Il sottosegretario Nicola BONO invita il deputato Rodeghiero a predisporre un censimento delle associazioni dei collezionisti da fornire al Ministero dei beni e delle attività culturali, ai fini di una valutazione più adeguata della questione in esame.

Ferdinando ADORNATO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.45.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 11 giugno 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Guidi.

La seduta comincia alle 14.50.

5-01213 Crisci: Su un incidente nei laboratori dell'Istituto nazionale di fisica nucleare del Gran Sasso.

Il sottosegretario Antonio GUIDI, nel rispondere all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), sottolinea, sia a titolo personale che a nome del ministero, la necessità di aumentare il livello di attenzione rispetto agli avvenimenti riportati nell'interrogazione in esame.


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Nicola CRISCI (DS-U), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che peraltro è stata fornita con un notevole ritardo rispetto agli avvenimenti in questione. Precisa quindi che in data 29 maggio 2003 l'autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo dell'intera sala C dei laboratori nazionali del Gran Sasso. Come si evince dal decreto di sequestro preventivo, l'episodio, verificatosi il 16 agosto 2002, è stato ritenuto particolarmente grave ed inquietante per la pubblica incolumità, per tutta una serie di riscontrate circostanze che attestano l'assoluta attuale inaffidabilità delle strutture dei laboratori, delle procedure adottate e del personale addetto, la cui condotta anche omissiva non appare immune da negligenze di natura tecnica e reticenze.
Ribadisce l'esigenza di prevedere un'indagine cognitiva al fine di assumere tutte le informazioni possibili riguardanti l'attività di ricerca e di sperimentazione nei laboratori del Gran Sasso.
Nel ricordare che oltre all'incidente denunciato con l'interrogazione in titolo ve ne sono stati altri dieci definiti processi anomali, il sottosegretario Guidi fornisce una risposta routinaria e superficiale ed il Governo (in particolare il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) continua a prevedere, in maniera del tutto irragionevole, progetti di costruzione di un tunnel di accesso e di servizio ai laboratori del Gran Sasso.
In conclusione, sottolinea l'incompletezza della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che non ha chiarito, tra l'altro, se si stiano elaborando piani di sicurezza, se si intenda procedere allo svolgimento di un'indagine cognitiva anche sull'incidente verificatosi nel laboratorio e se si intenda o meno utilizzare i finanziamenti previsti dalla legge n. 366 del 1990 per la realizzazione di opere funzionali alla messa in sicurezza definitiva dei laboratori ed alle opere di risistemazione idrogeologica e ambientale.

Il sottosegretario Antonio GUIDI, intervenendo per una precisazione, nell'esprimere il proprio sconcerto per l'intervento testé svolto dal deputato Crisci, precisa di considerare estremamente importante lo svolgimento di atti di sindacato ispettivo. Espressa inoltre la propria amarezza per i rilievi critici mossi dal deputato Crisci nei suoi confronti, sottolinea che lo svolgimento di documenti del sindacato ispettivo si caratterizza per il rapporto fiduciario che si instaura tra chi li presenta e chi fornisce risposta agli stessi (Il sottosegretario Guidi abbandona l'aula della Commissione).

Nicola CRISCI (DS-U), consentendo la presidenza, esprime le proprie perplessità per l'atteggiamento del rappresentante del Governo, che ha abbandonato l'aula della Commissione, senza permettergli di chiarire le proprie argomentazioni.

Ferdinando ADORNATO, presidente, stigmatizzato il comportamento del sottosegretario Guidi che non ha inteso ascoltare le ulteriori argomentazioni del deputato interrogante, consente comunque che il deputato Crisci, in via del tutto eccezionale, svolga un ulteriore e breve intervento, che rimarrà agli atti della Commissione.

Nicola CRISCI (DS-U), dopo aver precisato di essersi limitato a riportare le valutazioni espresse dall'autorità giudiziaria in merito alla vicenda in questione, esprime la convinzione che, dopo sei mesi dalla presentazione dell'interrogazione in titolo, il Governo avrebbe dovuto fornire una risposta più completa e dai toni più cortesi.

Ferdinando ADORNATO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento della interrogazione all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.05.


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RISOLUZIONI

Mercoledì 11 giugno 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta comincia alle 15.05.

7-00257 Santulli: Docenti specializzati per il sostegno sprovvisti di abilitazione.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione.

Paolo SANTULLI (FI), illustrando la risoluzione in titolo, sottolinea preliminarmente l'urgenza della questione dei docenti specializzati per il sostegno, che risultano sprovvisti di abilitazione e che verranno inseriti al termine delle graduatorie permanenti. Sottolinea quindi l'esigenza di trovare rapidamente una soluzione affinché quei docenti possano continuare a svolgere quel delicato servizio che offrono da lungo tempo ai soggetti disabili e alle loro famiglie.
Richiama quindi i numerosi interventi del Governo sulla materia in esame e le ampie assicurazioni per riesaminare e ridisciplinare la situazione di tutte le categorie di docenti che aspirano all'insegnamento, al fine di dare soluzioni organiche eque e complete. Ricorda che il Governo, dopo aver accertato la disponibilità dei direttori delle Scuole di specializzazione a rispettare i tempi tecnici previsti dalla bozza di decreto predisposta, emanò il decreto ministeriale 26 novembre 2002, con il quale si prevedeva di consentire ai docenti l'iscrizione in soprannumero presso le SSIS. Tuttavia, per alcune problematiche delle università, i tempi tecnici per attivare i corsi previsti dal decreto sono risultati insufficienti e tali da non consentire l'inizio degli stessi corsi. A tale riguardo, sollecita il presidente Adornato ad effettuare, attraverso apposite audizioni informali, un monitoraggio presso le università per chiarire le ragioni per le quali non siano stati attivati quei corsi. Osserva che la mancata attivazione di tali corsi ha determinato talune sperequazioni in danno dei docenti specializzati per il sostegno, sprovvisti di abilitazione, che hanno già svolto quel servizio nelle scuole, acquisendo competenze e professionalità.

Il sottosegretario di Stato Valentina APREA riconosce preliminarmente alla VII Commissione di aver svolto un'azione costante per sollecitare il Governo ad individuare soluzioni efficaci per la risoluzione della questione dell'inserimento nelle graduatorie permanenti dei docenti in possesso della specializzazione al sostegno. Tutto ciò testimonia, a suo avviso, la forte pressione sociale esistente per il malessere determinato dalla problematica in questione. Ricorda che sulla questione riguardante l'inserimento nelle graduatorie permanenti dei docenti in possesso della specializzazione al sostegno, conseguito ai sensi del decreto ministeriale 24 novembre 1998 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 31 ottobre 1975, nonché del titolo di studio richiesto, ma privi dell'abilitazione all'insegnamento, il Governo ha recentemente più volte riferito in Commissione cultura ed anche in Commissione lavoro in risposta ad interrogazioni presentate sull'argomento, tra cui l'interrogazione 5.01918 del deputato Santulli.
Anche in questa sede, pertanto, ritiene di poter confermare quanto già riferito.
A tale proposito ricorda che la risoluzione n. 8-00023 (seconda versione) approvata dalla VII Commissione cultura della Camera dei deputati ha impegnato il Governo a dare una risposta legislativa alla questione relativa a questi docenti.
Il disegno di legge di iniziativa governativa per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale è stato individuato quale sede idonea per dare attuazione alla risoluzione.


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In sede di discussione alla Commissione istruzione del Senato del disegno di legge predetto, in effetti, è stato presentato dal relatore, senatore Asciutti, un emendamento all'articolo 5 nel senso indicato dalla risoluzione medesima. Il Governo si è espresso favorevolmente su questo emendamento, che è stato approvato dalla Commissione in data 24 settembre 2002.
Ricorda quindi che, in data 12 marzo 2003, il Parlamento ha approvato in via definitiva il disegno di legge delega di riforma del sistema scolastico, che è diventato legge 28 marzo 2003 n. 53, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 2 aprile 2003. La legge delega è entrata quindi in vigore da meno di due mesi.
Ricorda, altresì, che già dopo la prima approvazione nell'aula del Senato del suddetto disegno di legge, avvenuta il 13 ottobre 2002, si è cercato di risolvere in tempi rapidi la questione mediante un provvedimento amministrativo. Infatti, accertata la disponibilità dei direttori delle Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (SSIS) a rispettare la tempistica prevista dalla bozza di decreto che era stata predisposta, è stato emesso il decreto ministeriale 26 novembre 2002 che dà la possibilità ai docenti interessati di iscriversi in soprannumero al secondo anno presso le stesse scuole di specializzazione. Precisa che questi tempi non sono risultati sufficienti per problematiche degli Atenei e che, quindi, i corsi sono iniziati soltanto in alcune sedi mentre in altre stanno per essere avviati. Osserva quindi che l'Amministrazione ha invitato con circolare le università ad attivare i corsi anche oltre il 1o gennaio 2003, ma all'interno delle graduatorie sono state rilevate numerose categorie con situazioni diversificate, oltre a quelle che erano state precedentemente individuate, per le quali si richiede una soluzione.
Al fine di risolvere in tempi brevi la problematica in parola, l'Amministrazione si sta ora adoperando per organizzare un apposito percorso presso le scuole di specializzazione. Tuttavia, con riguardo alla richiesta di inserimento di detti docenti nelle graduatorie permanenti per l'anno scolastico 2003-2004, rammenta che il termine ultimo per l'annuale integrazione delle graduatorie permanenti è fissato al 31 maggio di ciascun anno dal decreto-legge 3 luglio 2001, convertito nella legge n. 333 del 20 agosto 2001, e che il requisito di abilitazione richiesto deve essere posseduto alla data della scadenza del termine di presentazione delle domande, fissata al 17 maggio 2003 relativamente all'anno scolastico 2003-2004 dal decreto dirigenziale 17 aprile 2003.
Risulta quindi impossibile consentire l'inserimento in graduatoria ai docenti specializzati ma non abilitati senza incorrere in una palese violazione delle disposizioni di legge e in un conseguente pesante contenzioso promosso da parte delle numerose categorie dei docenti controinteressati.
Occorre rilevare, inoltre, che al termine fissato al 17 maggio 2003 non è stata posta alcuna deroga né per i docenti che si stanno abilitando presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario, né per quelli che si stanno specializzando per l'attività di sostegno agli alunni disabili. Ciò in quanto il termine di presentazione delle domande, già posticipato rispetto alla analoga scadenza del decorso anno, non poteva essere ulteriormente posticipato senza pregiudicare l'aggiornamento e la pubblicazione delle graduatorie nei termini di legge.
Non si è ravvisata, pertanto, l'opportunità di consentire a chi non è in possesso della prescritta abilitazione, la possibilità di iscriversi con riserva nelle graduatorie permanenti considerato che, per motivi tecnici, i corsi abilitanti, previsti della durata di un solo anno per i docenti già specializzati su posti di sostegno, non sono stati ancora attivati.
Occorre d'altra parte rilevare che la categoria dei docenti in argomento, pur non potendosi inserire nelle graduatone permanenti, per mancanza del diploma dì abilitazione, partecipa alla procedura delle supplenze, nella quale, comunque, precede, per le attività di sostegno, anche i docenti abilitati, inseriti nelle graduatorie


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permanenti, senza il possesso di tale titolo di specializzazione nell'area di integrazione scolastica per allievi disabili.
Desidera, infine, confermare nuovamente che è impegno del Governo riesaminare e ridisciplinare la situazione di tutte le categorie di docenti iscritti o che aspirano all'inserimento nelle graduatorie permanenti, per dare soluzioni organiche, eque e complete, nell'ambito del decreto legislativo relativo alla formazione iniziale degli insegnanti, da emanare in virtù della delega conferita dalla suddetta legge n. 53 del 28 marzo 2003.

Ernesto MAGGI (AN) dichiara di condividere la proposta del deputato Santulli di procedere ad alcune audizioni informali.
Nel riconoscere l'impegno del Governo sulla delicata tematica in discussione, sottolinea l'opportunità di conoscere le ragioni per le quali vengano disattese le iniziative del Governo in materia.

Giuseppe GAMBALE (MARGH-U), nel ricordare le comuni iniziative parlamentari in materia, sottolinea il fatto che non si sia tenuto conto degli atti governativi e di quelli di iniziativa parlamentare.
Sottolinea che non esistono strumenti per imporre ai rettori delle università iscrizioni in soprannumero. Giudica quindi paradossale il fatto che, chi si è già specializzato per questo tipo di insegnamento, verrà escluso in via quasi definitiva dall'insegnamento, mentre i soggetti che hanno seguito una strada diversa godranno di una differente considerazione.
Nel giudicare insufficiente la proposta di svolgere audizioni informali e la predisposizione di atti del Governo in materia, esprime la convinzione che sia necessario pervenire ad una sanatoria riguardo alla situazione di quei docenti che, pur essendo in possesso della specializzazione al sostegno, non potranno essere inseriti nelle graduatorie permanenti: riguardo a tale categoria, ritiene che si potrebbe procedere allo svolgimento di un concorso riservato, oppure considerare che chi ha svolto per un determinato periodo di tempo quel tipo di insegnamento, possa essere inserito comunque nelle graduatorie dei docenti.
In conclusione, esprime la convinzione che sia necessario individuare una soluzione legislativa della vicenda.

Paolo SANTULLI (FI) sottolinea che il Governo si era già impegnato a favore della categoria dei docenti di sostegno, per i quali allo stato attuale non è previsto l'inserimento nelle graduatorie permanenti: ricorda infatti che l'Assemblea della Camera dei deputati aveva approvato, nella seduta del 18 febbraio 2003, un ordine del giorno con il quale si prevedeva l'ammissione in soprannumero di alcune categorie di soggetti.
Sottolinea nuovamente l'esigenza di individuare una soluzione per quella categoria di docenti che, pur avendo prestato per lungo tempo un servizio così rilevante come quello a favore degli alunni disabili, corrono il rischio di essere esclusi dall'insegnamento.
Nel ribadire l'esigenza di svolgere talune audizioni informali, per effettuare un monitoraggio presso le università che consenta di chiarire le ragioni per le quali non siano stati attivati i corsi previsti, sollecita il rappresentante del Governo a procedere in modo che, al termine delle suddette audizioni, il ministro Moratti possa riconsiderare la situazione di quegli insegnanti di sostegno.

Ferdinando ADORNATO, presidente, precisa che verrà sottoposta all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, l'opportunità di prevedere lo svolgimento delle audizioni informali richieste dai deputati intervenuti.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.35.


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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Istituzione della terza fascia dei professori universitari e altre disposizioni in materia di ordinamento universitario.
C. 1363 Angela Napoli, C. 1751 Angela Napoli, C. 2018 Ranieli, C. 2469 Titti De Simone, C. 3022 Grignaffini e C. 3277 Carrara.

VII centenario dell'Università «La Sapienza» di Roma.
C. 3923 Governo, approvato dal Senato.

Interventi a sostegno dell'Auditorium di Roma.
Nuovo testo C. 3074 Licastro Scardino.